Sulle rive del Po assieme a Dina Ravaglia.


Riprendiamo oggi, dopo qualche giorno di pausa, il nostro incontro con gli scrittori e le scrittrici.
Oggi siamo in compagnia di Dina Ravaglia. Architetto, madre di tre figli, che ha impiegato un po’  per trovare la giusta dose di “ coraggio” per pubblicare i suoi lavori. Da allora non si è fermata più e spero arricchirà ancora tutti noi con i suoi libri. 
Alla fine di questa intervista troverete l’elenco completo delle sue opere, qui di seguito una bella intervista con l’autrice che ci presenta, in particolare il suo romanzo “L’isola degli internati”.

-Ciao Dina e benvenuta sul nostro blog. Di cosa non potresti fare a meno della musica rock o del fluire delle acque del Po? 
Che bella domanda, e che scelta difficile! Il fluire del fiume, vedi Siddharta e la sua illuminazione, e la musica potrebbero essere identificate nello stesso simbolo, sono un po’ la stessa cosa: entrambe sono flusso, corrente, movimento che non si ferma. Mi servirebbero entrambe, grazie

-Ti piace raccontare storie. Tra le tue numerose opere quale vorresti che fosse letta da tutti? Perché?
Ho pubblicato per ora 4 romanzi storici, uno ambientato ai giorni nostri e uno di fantascienza, IL CUORE OPPOSTO. Forse vorrei che venisse letto quest’ultimo, anche se mi identifico in tutti. La fantascienza presuppone l’invenzione di un contesto ‘altro’ e richiede di creare un mondo che stia in piedi da solo prima ancora della stesura della trama; molto stimolante, sebbene in altro modo lo sia anche far muovere i personaggi entro un contesto dato, come nel romanzo storico

-Dal primo lavoro pubblicato ad oggi quanto sei cresciuta come scrittrice ?
Credo che la crescita nello scrivere vada di pari passo con la crescita personale, con il viaggio che ognuno di noi compie nella sua vita. Se è solo lo stile o la tecnica a evolversi la scrittura a mio parere è una scatola vuota, un puro esercizio di stile. Quello che conta è lo spirito che anima le storie, una storia mi prende quando ci vedo dentro potenza, come un fuoco che arde.

-“L’isola degli internati”: una storie tra le storie. Con quale aggettivo definiresti questo romanzo?
Ne uso due: spietato e accogliente.

-Tra i temi del libro quale sentimento prevale? L’amore, la rabbia, la vendetta?
Può sembrare retorico, ma prevale l’amore: è lì che alla fine portano rabbia e vendetta, se si è capaci di scegliere la strada giusta.

-Il destino. L’uomo se lo costruisce o lo subisce?
Diciamo che con una serie di elementi dati poi ognuno ci deve mettere del suo. Non è sufficiente l’impalcatura e il colore per dipingere la Cappella Sistina. Credo che ognuno abbia la possibilità di diventare quello che davvero è, se non resta fermo.

-Domanda venale: come vanno le vendite dei tuoi libri?
Argomento difficile: non sono naturalmente portata all’autopromozione!

-C’è speranza per gli scrittori in Italia?
Dipende cosa intendi con “speranza”: se intendi fare della scrittura una professione, più che speranza è una probabilità di riuscirci davvero scarsa. Ma è poi questo che vogliamo? Avere l’”obbligo” di scrivere? Non è meglio avere un lavoro dignitoso, e mantenere la libertà di scrivere quando si vuole?

-Cosa farà Dina da grande?
Deve ancora decidere, anche se ormai per morir giovane è fuori tempo massimo! Ma non importa più di tanto, è più importante quello che sarà, e quale consapevolezza ne avrà. Come ho scritto nel mio romanzo breve “Uno”, tutti si affannano per fare e per avere, mentre è l’essere la cosa più importante.

-Qual è il tuo più grande desiderio personale?
Un nuovo mondo, meno portato all’autodistruzione, da consegnare ai nostri figli. Cambiare modelli di sviluppo, allenarsi a un nuovo schema di pensiero. Per dirla con il mio romanzo preferito, “Per chi suona la campana” di Hemingway, e con John Donne prima di lui, teniamo conto che la campana suona per noi: facciamo nascere in noi la consapevolezza che non ci salveremo da soli, anzi, è più probabile che sia il pianeta stesso a salvarsi senza di noi.


Curriculum letterario

“LA CURVA DEL CIELO”, racconto, è stato inserito nell’antologia dal titolo “Matrimoni” edita dalla EFFEQU di Orbetello e pubblicato nel Marzo 2008.

 “LA LUNA SPORCA”, romanzo vincitore del primo premio al concorso “Città di Bobbio 2008”, per la Edizioni Ponte Gobbo di Bobbio (PC) , è stato pubblicato dalla stessa Casa Editrice nel 2008. (Nel settembre 2009 lo stesso romanzo ha vinto il secondo premio al concorso per narrativa edita

“Livio Paoli” (San Mauro a Signa – Firenze).

“LA MANO DI LEGNO” romanzo vincitore del 2° premio Città di Castello 2010 organizzato da Edimond Edizioni, è stato pubblicato dalla stessa Casa Editrice nel 2011 (Lo stesso romanzo era arrivato tra i 4 finalisti del Premio Città di Forlì 2010)

“L’ISOLA DEGLI INTERNATI” romanzo finalista al torneo letterario IOSCRITTORE 2012 pubblicato in ebook nel maggio 2013, pubblicato in “self” su Amazon gennaio 2020

“UNO”, romanzo breve, Nicola Calabria Editore (settembre 2014)

“IL CUORE OPPOSTO” romanzo vincitore 1° premio narrativa concorso Andrea Torresano pubblicato da Gilgamesh Edizioni febbraio 2017

 “CATTIVA STELLA”, romanzo, Nuova Santelli Edizioni novembre 2018

 

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