Per molti ma non per tutti . Intervista a Cesare Valocchia
"Imparare a leggere gli occhi"
Personaggio poliedrico, dinamico e decisamente, fuori dal comune.
Conosciamo da vicino, o forse dovremmo dire, proviamo ad avvicinarci a Cesare Valocchia, cinquantenne (manca poco), originario di Perugia e romano di adozione.
Un tecnico delle telecomunicazioni che maneggia fibre ottiche, si occupa di volontariato ed è membro del CUN (centro ufologico nazionale), avendo la grande passione per l'ufologia. C'è dell'altro? Si, scrive libri.
-Il tuo primo lavoro "Non dirmi grazie" è sostanzialmente autobiografico. Puoi dirci qualcosa in proposito?
"E' un libro che narra storie di soccorsi personali, non è un libro tecnico, ma come mi piace definirlo è un testo che racconta le emozioni percepite negli occhi di chi era con me in quei momenti: Carabinieri, vigili del fuoco, colleghi ecc... I racconti narrati sono stati trascritti solo le volte che percepivo emozioni, molto spesso dai soccorsi non “portavo via nulla con me ”. Ho sempre saputo leggere gli occhi, non i libri, quelli sono buoni tutti."
-Adesso facciamo un bel salto: il libro attuale (vedi foto in copertina). Un tema molto particolare, raccontaci qualcosa.
“Qualcuno sorriderà e si chiederà perché questo titolo, cosa c’entra? Dopo anni di ricerche posso affermare che da molti secoli, è in atto un’ interferenza extraterrestre nel credo cristiano. Le apparizioni mariane, secondo le mie ricerche potrebbero essere un inganno, nel libro spiego perché e traggo deduzioni. Lo so che la maggior parte di voi non è pronta. Sono una persona ponderata, risoluta e se mi sono esposto così ho seri motivi per farlo.”
-L’ufologia, la tua grande passione. Da dove nasce?
“Nel 1982, i miei genitori, originari di Perugia, mi portarono al cinema a vedere ET l’extraterrestre, ancora ricordo il nome del cinema “Il Turreno”.
Uscito dalla sala, mi chiesi:“ Devo sapere chi sono!” da lì è scaturita una passione in stretta simbiosi con la mia curiosità.
- E’ il libro? Da cosa hai tratto l’ispirazione?
“Quando mi dissero che Babbo Natale non esisteva, ci rimasi molto male, immaginate un credente quale ero che mette insieme tanti pezzi di puzzle e poi scopre che… Non posso dirvi altro. Vi dico solo come è nato il libro. Sono partito dalle indagini sulle apparizioni di Fatima , cosa accade il 13 Maggio 1917? Il mio libro indaga sulle apparizioni riconosciute e non riconosciute dalla Chiesa Cattolica.”
-Descrivi il tuo ultimo libro con un aggettivo.
Esclusivo.
-Quanto tempo hai impiegato per realizzarlo?
Dall’idea alla pubblicazione è passato un anno e mezzo, non ero così convinto infatti, devo ringraziare un mio caro amico che mi ha motivato nel modo giusto.
-Quale difficoltà hai incontrato nella stesura dell’opera?
“La più grande difficoltà è stata trovare nella descrizione delle apparizioni che ho analizzato la fenomenologia ufologica.”
-Cosa si prova nel vedere il proprio libro, la propria creatura, ultimata?
“Nel vedere la mia opera finita, mi sono detto, è un libro di nicchia nella nicchia, non per tutti, chissà…”
-Sei soddisfatto?
“Si sono soddisfatto dell’opera , avrei voluto integrarlo con un dvd ed i video delle mie ricerche ma troppo lavoro, forse un giorno…”
-Per finire, incuriosiscici…
“Ho scritto il mio libro attuale perché la mia passione l’ufologia andava concretizzata. Sin da bambino mi sono chiesto se fossimo soli nell’ universo e vi racconto un aneddoto a tal proposito che ha cambiato la mia vita ed ha gettato in me il seme della curiosità circa l’esistenza o meno degli extraterrestri.”
Massimo Starita
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