Signore e Signori... Caterina Civallero.

Ci siamo!
Il nostro blog si apre al mondo esterno. Non sarà più il diario, quasi segreto, dove celare notizie ed emozioni ma un luogo aperto dove condividere passioni.
Iniziamo alla grande: l'intervista a Caterina Civallero.

"Quando scrivo entro in una dimensione a parte dove il tempo si ferma, si dilata, si scansa per farmi spazio."

Non ho mai trovato una definizione migliore, una sintesi così arguta e brillante in cui ritrovarsi. 
Basterebbe questa frase di Caterina per sentirsi vicini a lei, per immergersi nella lettura, o nella scrittura. 
Cerchiamo di conoscerla più da vicino, porgiamole alcune domande, avviciniamoci a lei. 
Cara, presentati al nostro blog: 
Mi chiamo Caterina Civallero, abito in Piemonte nella provincia di Torino su una collina poco distante dal Monviso, il monte da cui nasce il fiume Po.
Scrivo da tantissimi anni, ho iniziato per passione quando ero bambina senza sapere che un giorno
avrei pubblicato i miei racconti. Da sempre appassionata di tutto ciò che è scientifico ho scritto
anche saggi specializzandomi, insieme alla collega Maria Luisa Rossi, sul tema della Sindrome del
Gemello scomparso meglio conosciuta a livello internazionale con il termine di Vanishing Twin
Syndrome (VTS). Ho co-pubblicato sul tema tre libri e sto curando la stesura del quarto con la
collega e l’autore Davide Baroni. Negli ultimi anni ho pubblicato un romanzo, una favola per grandi,
una raccolta di racconti, e un testo per operatori olistici. Durante i difficili mesi di quarantena
(Covid) ho sostenuto un gruppo di dieci donne che si sono conosciute sui Social e le ho aiutate a
pubblicare la raccolta di racconti che hanno scritto e pubblicato in Self Editing dal titolo DONNE e
un filo di Seta.
Nel mese di Giugno 2020 pubblicherò un nuovo romanzo molto frizzante.

Qual è il tuo libro preferito? 
Il primo libro che ho letto d’un fiato quando avevo 11 anni: C’era due volte il barone Lamberto di Gianni Rodari. In un pomeriggio che ero sola a casa l’ho sfogliato e mi sono ritrovata alla fine senza rendermi conto che la giornata fosse terminata. Da quel momento in poi credo di aver divorato una quantità di libri incalcolabili. Spesse volte ne leggevo cinque a settimana: bei tempi!

Perché hai scritto il tuo libro? 
Scrivere per me è una necessità biologica e fisiologica, come respirare. È fra tutte la modalità che preferisco per esprimermi: mi viene facile scrivere ciò che voglio spiegare raccontare, sognare, ipotizzare. Spesse volte le mani scrivono sulla tastiera così velocemente che mi si incrociano gli occhi a guardarle. Mi piace sentire il rumore delle dita che battono sui tasti, mi rilassa.

Cosa hai provato nel vedere la tua opera finita? 
Una gioia immensa come quando nasce un figlio.
Ho chiuso il file e ho pensato: ce l’ho fatta! Non si possono descrivere certe emozioni in poche
parole ma potrei farlo dedicando loro un libro.

Quel è stata la più grande difficoltà nello scrivere? 
Gestire il tempo; la maggior parte delle volte avrei scritto tutto il giorno e tutta la notte, ma la vita ha esigenze feroci: la famiglia, il lavoro, bisogna dormire, mangiare, fermarsi a socializzare, tutte azioni che mentre sto componendo un testo trovo superflue, e alcune volte inutili. Quando scrivo entro in una dimensione a parte dove il tempo si ferma, si dilata, si scansa per farmi spazio. È come danzare un tango con il migliore dei maestri argentini.

Quanto tempo è passato dall’idea alla pubblicazione? 
Per alcuni libri venti anni, nove, due, sette, per altri è stato immediato, un mese all’incirca. Ci sono opere che devono sedimentare a lungo prima di essere rilette, corrette, impaginate. I libri hanno un carattere proprio, mai forzare un testo che sceglie di riposare in un cassetto per anni. Altri racconti scalpitano per nascere, qualche opera sembra pronta per essere pubblicata poi emerge un dettaglio e devi rivedere qualcosa, prendere tempo. Scrivere e pubblicare sono movimenti che richiedono sincronia, accordo, coerenza.

Se dovessi definire il tuo libro con un aggettivo? 
Madagascar un viaggio per liberare due cuori lo definirei intrigante, Amapola e la finestra magica, favola per grandi che vogliono crescere è catalizzante, Figli della terra, il canto di Nosy Be è semplicemente audace.

Ci descrivi un po’ di cosa parla? 
Posso parlare di Madagascar; è un romanzo che racconta la storia di Elio, un biologo marino che parte per l’Africa con l’intento di condurre una ricerca universitaria e
si trova coinvolto in una storia di amore e di corruzione. Nel tentativo di prendere posizione

rispetto a un dilemma interiore che lo interessa da quando è bambino scopre che la vita sa nasconderti soluzioni inaspettate fra le pieghe di esperienze impensabili, anche a 10.000 km da
casa.

Sei soddisfatta dell’opera? 
Moltissimo, e lo devo in parte anche al dottor Antonio Di Natale responsabile scientifico dell’Acquario di Genova che ha saputo documentarmi sulle nozioni scientifiche legate a una specie di sirenidi che abitano le acque calde dell’isola malgascia, ma sono molto soddisfatta anche delle altre opere.

Se tornassi indietro di qualche giorno/mese, quale errore non faresti? 
Eviterei di dire a una cara amica che deve correggere il suo testo, colmo di errori di punteggiatura, refusi, ridondanze, incongruenze. Certe affermazioni, quando non si è pronti, feriscono profondamente.

Quanto ti è stata d’aiuto la casa editrice per l’editing, la promozione del libro, ecc? 
La mia casa editrice Uno Editori che ha curato Il mio gemello mai nato nel 2018 e Modalità gemellare nel 2019 è stata fantastica per ogni fase legata alla pubblicazione del libri scritti con Maria Luisa Rossi.

Come concludiamo questa intervista? Lasciaci un tuo pensiero.
Credo profondamente nel potere terapeutico della scrittura, per questo motivo organizzo corsi di
scrittura per chi desidera pubblicare il proprio libro. Niente come realizzare un sogno può rendere
davvero felici. “Riempi il tuo foglio coi respiri del tuo cuore” afferma William Wordsworth: scrivere
consente di raggiungere mete dell’essere umano irraggiungibili in altro modo: libera, espande,
avvicina, pacifica. Scrivere ha la straordinaria capacità di far accadere le cose, di cambiare il
passato, di influenzare il futuro; non conosco magia più potente che questa.

Per approfondimenti:  

 www.caterinacivallero.com


                                                                                                                                          Massimo Starita
  

Commenti