La comunicazione con l'arte. Sergio Calcagnile, in arte Sir J.



Artista poliedrico, amante della musica, della scrittura, dell'arte, insomma, di tutto ciò che è bello e vitale. Sergio Calcagnile, in arte Sir J, è il protagonista di oggi . 
Conosciamolo più da vicino in questo viaggio a tutto tondo in cui ci trasferisce tutta la sua carica: 

 -Che differenze ci sono tra scrivere un racconto e una canzone?
Diciamo che le chiavi sono sempre le stesse. Mi spiego meglio:una canzone la chiave è l'ispirazione dettata dalla vita. Io, generalmente, compongo prima la musica e poi il testo. Anche se i in alcuni casi si è verificato l'opposto. Però la canzone, e con essa la musica, ti fa volare a tre metri da terra, ti fa canticchiare il motivetto che hai intesta, ti fa ridere e piangere contemporaneamente. 
Un racconto, un libro, ha la stessa chiave dell'ispirazione dettata dalla vita, però, differentemente dalla canzone, ti isola dal mondo circostante, facendoti cadere in una dimensione parallela. In questa dimensione ci ritorni ogni volta che prendi in mano la tastiera del pc per continuare la tua opera. 

-Quale delle due cose preferisci fare?
Mi piacciono entrambe, Sono due forme d'arte così simili e così diverse contemporaneamente. Quel che varia, come avrete capito, è lo stato d'animo. Ti dico la verità c'è un'altra forma d'arte da me amata: la pittura. 
 
-Dove trovi l’ispirazione?
L'ispirazione è la vita: la famiglia, i miei figli, mia moglie, i miei genitori, i miei amici, il lavoro, i colleghi, i social network. Anche i social danno ispirazione, basta saperli utilizzare nel modo giusto. 
Noi siamo sempre persone con un'anima che in un modo o in un altro, vengono a contatto con altre anime, pertanto, siamo in perenne comunicazione. 
Questa non deve mai mancare: la comunicazione. 

-Dalla tua biografia leggo che hai scritto anche delle fiabe che non hai mai pubblicato? Come mai?
Sono forse “ solo” per i tuoi figli?
Sicuramente le ho scritte per i miei figli. Sono due favole contenute in un libro per bambini, abbastanza simpatico, ma non ho ancora trovato l'editore giusto, adire il vero, molte me lo hanno scartato. 
Probabilmente non sono capace di scrivere un genere simile o magari devo imparare a scrivere in modo diverso per essere apprezzato. 

-Parlaci del tuo ultimo lavoro “Babau”.
E' un monologo teatrale in cinque atti, il cui il deus ex machina, Babau, agisce in qualità di conduttore di un reality live. Si alternano sul palco cinque diversi personaggi, assai particolari, ancuni comici, altri drammatici, il tutto condito da una colonna sonora di mia produzione. 
Insomma, se ci fosse una compagnia teatrale interessata al progetto, forse, si potrebbe realizzare un lavoro carino e tanto emozionale. 

-Parlaci del tuo prossimo lavoro.
Non lo vorrei dire, sono molto scaramantico. Ci sono molti progetti in ballo, tra cui uno su internet/live, uno su un prossimo manoscritto, uno sulla musica. 

-Se dovessi rinunciare ad una cosa tra la radio, la musica e scrittura. Cosa scegli?
Alla radio purtroppo. E' molto bello avere la possibilità di fare lo speaker radio. Nella vita bisogna pur rinunciare e se dovessi scegliere, a malincuore, rinuncerei alla radio. 

-Spazio aperto: scrivi ciò che vuoi…
E vai !!! Ora mi scateno. Vorrei lanciare un piccolo messaggio:io credo che nel mondo, nell'universo ( la prendo alla larga) ci sia spazio per tutte le forme dell'arte: letteratura, scrittura, pittura, musica ecc. 
Però noto sempre più diffuso il fenomeno di turno che si spaccia per artista emergente togliendo spazio a chi lo pratica per mestiere. Oppure togliendo spazio a chi lo merita davvero ( non mi riferisco al sottoscritto). In Italia, differentemente dall'estero, è molto difficile emergere e una volta riusciti a sfondare è complicato restare sulla cresta dell'onda. E' un dato di fatto che tutti coloro che durante questa pandemia hanno ritenuto di concorrere per l'oscar della scrittura, scrivendo a rotta di collo (in odo pessimo), auto pubblicandosi, addirittura pagando per essere pubblicati, di farsi un piccolo esame di coscienza e intraprendere la propria strada artistica. Vedrete rimarrete soddisfatti. 
Io non sono uno scrittore, ma un amante della letteratura e della scrittura,che si diverte a tempo perso a praticarla,  abbandonerei immediatamente se mi rendessi conto chi i miei scritti non piacessero a nessuno.
Ci sarà sicuramente chi obietterà il mio discorso, affermando che ognuno deve essere libero di esprimersi come meglio crede. Discorso corretto, ma che perde di credibilità nel momento in cui oscura  artisti veri che scrivono per guadagnarsi la pagnotta e soprattutto lavorano con il cuore.
Basta, ho finito! 



Commenti