Viaggio nel paranormale...
Oggi mettetevi comodi, seduti sul divano o sulla vostra poltrona preferita, ma accendete la luce.
La lettura non è adatta ai deboli di cuore, a quelli che saltano in piedi nel sentir scricchiola una porta. Il nostro viaggio di oggi ci porta tra fiamme e polvere, cadaveri e storie paranormali, in compagna della regina dell’esoterico: Eleonora Zaupa.
A Gennaio uscirà il suo prossimo lavoro "Erkalya - L'alba delle tenebre" , ma oggi conosciamo da vicino la protagonista che si confida a noi. Buona lettura.
-Nonostante la giovane età sei già autrice di diversi libri e numerose pubblicazioni nonché vincitrice di premi. Hai doti paranormali?
Non sarebbe male come cosa. Considerando che ho partecipato a due concorsi letterari e li ho vinti entrambi, chi lo sa? Una domanda molto simile mi è stata posta da chi ha selezionato il mio libro per il premio Kipple2020. Ma temo non lo saprete mai. ;)
-Com'è nata in te la passione per l’esoterico?
In realtà c’è sempre stata. Ho sempre avuto una naturale attrazione per il mistero e l’inspiegabile. Mi piaceva l’idea di svelare i segreti arcani e sbrogliare la matassa degli enigmi presenti nella storia. Adesso scrivo di questo ma nel frattempo continuo a informarmi e studiare le antiche culture; mi continuano ad appassionare i misteri e le leggende nel mondo.
-Ci puoi dire la cosa più “ paranormale” alla quale hai assistito?
Ne ho collezionate così tante che, ormai, fanno parte quasi del mio quotidiano. Sono cresciuta in una casa in cui si sentono passi e voci provenire dai piani superiori, pur essendo l’unica presente nell'abitazione. Si sentono rumori, colpi, e di recente ho trovato, nel cuore della notte, l’armadio della mia camera spalancato. Questo mi ha ricordato il mio romanzo breve “Infernal – Gli Eredi Del Male”. Alcuni dei fenomeni che ho assistito mi hanno ispirato per la scrittura dei miei libri.
-Cosa ti affascina di più di questo “ mondo”?
Credo che la passione per la scrittura scorra nelle mie vene da quando sono nata. Ho sempre adorato creare mondi e storie, muoverci i personaggi e creare ambientazioni fantastiche. Quando avevo dodici anni il mio desiderio era quello di far emozionare i miei lettori. A oggi, so di esserci riuscita. Capita spesso di ricevere messaggi in cui mi raccontano di com'è stato leggere le mie storie e di come si sono sentiti coinvolti.
-Cosa affascina di più i tuoi lettori?
La fantasia, l’originalità e l’accuratezza di cui sono caratterizzate le mie opere. Non lascio nulla al caso, ogni elemento ha un perché e niente di ciò che racconto è fine a se stesso. Anzi, molte volte i miei lettori adorano immedesimarsi nei personaggi e creare teorie su come proseguirà la storia oppure cercare di svelare i segreti che ho disseminato lungo le pagine.
-Sei conosciuta con lo pseudonimo Dèvera Blackmind, ci spieghi questo nome?
All'inizio ho preferito creare una nuova identità legata alle mie ricerche e ai miei scritti esoterici, quindi ho scelto Dèvera perché mi ci trovavo affine e Blackmind per la mia passione per la psicologia. Materia che ho avuto modo di studiare autonomamente tramite libri e testi universitari.
Con il tempo, però, ho compreso che questa sono io. Posso essere composta di tante sfaccettature come una gemma, e tutte queste creano ciò che sono. Non ho da fuggire, ne nascondermi. Ho parlato molte volte di come difendersi dalle sette e dai gruppi religiosi poco affidabili, discostandomi dalla criminalità in generale, quindi credo di non aver nulla da temere.
-Quale libro ha ricevuto le critiche migliori?
Indubbiamente il “Vademecum Esoterico”. Ogni tanto controllo le recensioni sui siti e ne trovo sempre almeno una nuova. I lettori sottolineano come sia curato e preciso nei dettagli. Non mi perdo in inutili spiegazioni ma centro subito il punto.
Anche “Il Compendio Della Strega – Volume 2” ha avuto un buon riscontro. Qualcuno, anche, si è accorto che molti contenuti trattati sono argomenti evitati dai miei colleghi e per questo introvabili online e in altri testi.
-Ci puoi anticipare qualcosa del tuo prossimo lavoro? Almeno titolo e periodo di uscita…
Certo! “Erkalya – L’Alba Delle Tenebre” uscirà il cinque gennaio 2021. Avevo iniziato lo studio del mondo in cui è ambientata questa storia quando avevo solo tredici anni. Ho lavorato sui personaggi, la loro evoluzione interiore, le leggende e i misteri di cui l’isola di Erkalya è composta. Il mio percorso esoterico e i miei studi hanno aiutato molto. Infatti, Erkalya ha avuto una pennellata di cultura esoterica e norrena.
Il mondo è sicuramente ciò che i lettori ameranno di più, come le razze, le tradizioni e le culture dei dieci regni dell’isola. Ho creato così tanta ambientazione che, purtroppo, non è stato possibile inserirla tutta nel libro che uscirà a gennaio. Con il tempo ne parlerò anche nei prossimi volumi di questa saga di cui alcuni avranno trame indipendenti da questa prima pubblicazione. In futuro pubblicherò una sorta di guida per il mondo di Erkalya.
-Il tuo obiettivo è emozionare i tuoi lettori o spaventarli?
La paura fa parte delle emozioni umane, quindi anche spaventarli con le mie storie sarebbe un bell'obiettivo!
La paura fa parte delle emozioni umane, quindi anche spaventarli con le mie storie sarebbe un bell'obiettivo!
-Il tuo sogno nel cassetto è fare la scrittrice?
Sì, lo è sempre stato e non ho mai demorso nemmeno nei momenti più bui, in cui sembrava che niente andasse per il verso giusto.
Sì, lo è sempre stato e non ho mai demorso nemmeno nei momenti più bui, in cui sembrava che niente andasse per il verso giusto.
-Rinunceresti a tutti i videogames pur di riuscirci? (sorrido)
Una rinuncia crudele! Ma guarderei questo lato: senza videogames avrei più tempo per dedicarmi alla scrittura.
Una rinuncia crudele! Ma guarderei questo lato: senza videogames avrei più tempo per dedicarmi alla scrittura.
-Spazio aperto (scrivi ciò che vuoi) :
Ho tanti libri da terminare, tante buone idee da scrivere, ma credo che pubblicando “Erkalya – L’Alba Delle Tenebre” io abbia realizzato gran parte del mio sogno.
Se dovessero rapirmi, io direi: va bene, ma lasciatemi un computer per scrivere. Se mi buttassero in un’isola deserta, risponderei allo stesso modo.
Se dovessero rapirmi, io direi: va bene, ma lasciatemi un computer per scrivere. Se mi buttassero in un’isola deserta, risponderei allo stesso modo.
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