Carmine Cassese, in arte Gattonero.

Immaginate lo stereotipo del pensionato.
Mani dietro la schiena, un bastone per chi è in avanti con l’età, una passeggiata tranquilla al parco, una partita a carte con gli amici al bar.
Fatto?
Adesso prendete tutto ciò che avete immaginato, buttatelo via e di fronte avrete il protagonista di oggi: Carmine Cassese detto Gattonero. Ad onor del vero è pensionato da un anno ma quanto a vivacità e voglia di “correre” ne ha da vendere.

-Ciao Carmine, perdonaci la curiosità: perché il nomignolo gattonero?
Amo i gatti, e l'ultimo è stato un gatto nero. Il mio portafortuna, il suo pensiero mi accompagnerà sempre, da parecchio è sul ponte arcobaleno.

-Quindi immagino la tua casa, tipo Colosseo, piena di felini?
Magari... Ho la sfortuna di avere una moglie zoofobica. Mi rifaccio con diversi gatti randagi che ormai mi conoscono, e faccio da cat-sitter ad un vicino quando deve allontanarsi. Ha una bella gattina bianca con un occhio verde e l’altro giallo.

-Parliamo un po’ di te: pensionato da circa un anno, sei il tipo che si ferma ore a guardare cantieri per strada?
Cantieri? Ma che, scherziamo? No no no... meglio camminare, lasciare il cervello in free-running e immaginare i prossimi racconti. Magari mentre vado al bar a prendere un caffè.

-Facciamo i seri. Mi dicevi che la passione per la scrittura è nata quasi per gioco. Puoi raccontarlo anche ai nostri lettori?
Certo. Tutto è iniziato scrivendo risposte sotto i post che trovavo su Facebook, quelli che mi attiravano di più erano e sono quelli della pagina “Agenzia di Viaggi Mentali”. Poi per caso ne misi uno sotto un disegno di To’ in arte Tonia Carnasale. Ricordo il titolo, Il Volo. Era il 20 ottobre del 2018. Le piacque, e mi spronò a scriverne altri sotto altri disegni. Il 24 ottobre nacque la mia pagina, dove iniziai a postare disegni trovati in rete e racconti. Incontrai altri disegnatori, sempre in rete, e una in particolare che disegnava gatti, Ari. Un suo gatto mi colpì, un gatto con il martello di Thor in bocca.
Immaginai una storia che giustificasse il disegno, e nella mia mente nacque Odino, il gatto spaziale. Poi altri disegni, altre storie, tutte singole, separate. Mia moglie e Fabio (disegnatore, editor, amico ormai inseparabile) si accorsero che tutti questi racconti sembravano avere un unico filo conduttore, e mi fecero ragionare.

-Così è nato Spazio. Descrivici questo romanzo e i suoi punti di originalità.
“Spazio”. Una storia che ha preso forma nella mia testa, dopo aver letto circa mille romanzi di fantascienza. Semplicemente ho immaginato il MIO romanzo, come potrebbe realmente essere la storia in un prossimo futuro. Per me la fantascienza è la cronaca del domani, raccontata oggi. Spazio è la storia di un gruppo di umani con la voglia di esplorare, di conoscere. Qualcuno diventa quasi immortale, altri ci rinunciano all'immortalità. Un futuro fatto di commerci con altre razze.
Guerre? Lo spazio è troppo vasto per le guerre, sarebbero antieconomiche. Poi ho immaginato un futuro in cui ci saranno due grossi problemi: una razza di alieni che tendono a razziare tutto, a espandersi, come gli antichi barbari o come gli insetti, ricomparsi dalla notte dei tempi. E il nemico più grande, l’universo con i suoi misteri e i suoi pericoli. Sulla chiusura del libro ci accingiamo a scoprire il primo grande pericolo che incombe sull'intero sistema solare: la scomparsa della civiltà tecnologica.

-Come stanno andando le vendite? Come ti promuovi? C’è qualcuno che ti aiuta?
Non mi interessano le vendite, o meglio non mi interessa l’aspetto economico. Mi basta che il libro sia letto, per questo è gratuito ogni primo del mese. È nato per gioco, e io e Fabio, l’amico/editor/mentore/consigliere abbiamo deciso che è più importante giocare e far leggere piuttosto che inseguire le vendite. La fantascienza è un prodotto di nicchia, io ho voluto scrivere qualcosa che sia gradevole anche ai non appassionati, e qualche riscontro positivo in questo senso l’ho già avuto.

-Spazio è l’inizio di una trilogia, ci puoi anticipare qualcosa?
Una trilogia in quattro libri, forse cinque. Scherzo, beh, non tanto. Spazio è già l’unione di due libri, “Spazio” e “Grande Cambiamento”. Dopo questi è già pronto in bozza il primo seguito, “Magia e Tecnologia”, la nascita della telepatia sulla Terra. Poi c’è uno spin-off, “Matriarca”, anche questo pronto in bozza. Dopo dovrò scrivere “Riunione”, che dovrebbe terminare tutto. Poi... boh... lo spazio si espande, non ha limiti.

-Spazio aperto: scusa il gioco di parole con il titolo del tuo lavoro, concludi tu.
Al momento è pronto un fantasy/fantascientifico, La Signora della Luna. Un fanta quasi horror, Mummia. Un romanzo sempre di fantascienza, Light-Beam. In bozza uno sui viaggi nel tempo, Memoria. Quattro piccoli racconti leggeri/sentimentali (si, scrivo anche questi). Tredici raccontini brevi di un personaggio inventato che non so classificare, QZNEZ. Circa cinquanta raccontini brevi ispirati ai disegni che ho trovato in rete, si possono trovare nella mia pagina, indovina come si chiama? I racconti di Gattonero. Appena saranno pubblicati sulla rivista digitale aperiodica Aspetto, curata da Fabio Postini, saranno poi pubblicati tutti su Amazon. Ora devo interrompere, devo riflettere se ampliare o meno una storia che riguarda Medusa e la leggenda di Gilgamesh, di cui ho scritto un mini-racconto. Pensionato. Cantieri. Naaa... Meglio scrivere, mantengo il cervello in allenamento.


 

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