Salvatore Gargiulo: quando fotografia e scrittura s'incontrano...
Oggi parliamo di gialli, di polizieschi e il protagonista è Salvatore Gargiulo. No, non fraintendete non è il famoso investigatore impersonato da Lino Banfi nei suoi film ma un Salvatore Gargiulo in carne e ossa. Forse dovremmo dire in foto e libri. Ci scrive dal Piemonte, immerso nel suo lavoro di fotografo e rapito della sua passione la scrittura. Scopriamolo, insieme.
Ciao Massimo, infatti, non sono Piemontese, sono nato a Napoli. Nel 1996 mi sono trasferito per lavoro.
Mi manca tanto, perché la vera emozione nasce in quella penombra tutta rossa. In quelle bacinelle vedi lentamente nascere qualcosa che prima non esiste, e lentamente viene alla luce qualcosa di magico. Comincia l’ansia con le prime sfumature, sperando che al primo colpo la tua creatura sia perfetta.
Molto difficile, non perché sia difficile coordinare il diaframma e la velocità dell’otturatore (cose che adesso sono in pochi a conoscere, con le macchine automatiche si è perso un po’ l’orientamento di alcuni aspetti della tecnica fotografica), la fotografia è sempre stata una questione personale. Comunque la difficoltà sta per dare un messaggio con la fotografia, una chiave di lettura, che a volte viene anche interpretata in modo diverso. L’importante che in una fotografia ci sia un messaggio.
La voglia di raccontare racconti è sempre stata nei miei pensieri. Da piccolo scrivevo stupidaggini e poi buttavo via. Non ho mai avuto il coraggio di affrontare il pubblico come ho affrontato con la fotografia. Nel 2010, in una situazione non molto felice della mia vita, ho realizzato un fotolibro pubblicato con una casa editrice di Napoli, Cento Autori. Un libro che mette a confronto gli artisti di strada con una malattia rara. Questo progetto è stato un’opera in beneficenza. Il libro non si trova in commercio ma si trova presso l’associazione, fino a esaurimento. Il titolo del fotolibro è “Filo invisibile”. L’associazione è: “Amici contro la Sarcoidosi”. Da allora ho iniziato l’avventura dello scrittore.
Il libro del commissario Vallone è ambientato a Napoli, è tutto una
storia inventata, ma il tema è molto attuale. Parla del problema dei pedofili,
in questo racconto mi sono messo dalla parte della vittima, per rappresentare
le vere sofferenze di una persona violentata, e come sopportare tutto durante
la vita. Secondo me, per loro sarà sempre una vita fasulla. Per fare finta che
sia mai successo nulla sarà molto difficile.
In questo racconto nulla di me. L’unico aspetto che ci unisce è la voglia di mangiare una vera pizza, un vero dolce, un vero piatto di spaghetti alle vongole.
Sì, vorrei portare il commissario in una seria di racconti, forse non tanti ma per il momento voglio che la vita del commissario Vallone abbia ancora alcune cose da raccontare. Ho già scritto un altro racconto sul bullismo, un altro tema importante e attuale. Il titolo sarà: “Fragranza di limone” è ambientato a Positano, Salerno.
Con la Pav mi sono trovato bene. Non nascondo che prima di conoscere Pav, ho fatto dei grossi sbagli nel scegliere editori e di inviare il manoscritto a più case editrici. All'inizio con l’entusiasmo non vedevo la vera natura che mi circondava. È una vera giungla.
Sì, ho tre libri pubblicato su Amazon: 1) Jack Wild l’investigatore “Le gemelle”. 2) Jack Wild l’investigatore “Il capitano”. (Jack Wild è una trilogia, sempre storie ambientate a Napoli. Il terzo forse sarà pubblicato a dicembre da Pav). 3) Bianco e Nero, ambientato a Milano, storia di un fotografo, sempre thriller.
Questa è una domanda difficile. Leggere e scrivere mi ha dato una forte mano a uscire in una situazione non molto bella, continuo a combattere contro a qualcosa che per me è astratta, ma purtroppo c’è. Sono appassionato di lettura gialli, ma ho letto anche altro tipo di romanzo, anche per farmi un’idea generale. In questo momento il mio pensiero va a tutti i lettori, i quali mi potranno capire quando dico che leggere è un viaggio. Vivi delle situazioni e dei luoghi che non potrai mai esserci, e quando la storia ti coinvolge totalmente, i personaggi in qualche modo diventano tuoi amici, quando chiudi l’ultima pagina, ti senti triste perché sai che stai lasciando un amico in uno scafale. Detto questo, vorrei ringraziare di cuore a tutti quelli che hanno deciso di leggere i miei libri, spero che li abbaino trovati interessante e viaggiato con il protagonista. Si è stato così potreste consigliare anche ai vostri amici e parenti. Con questa spero di aver dato una mia visione della lettura, quando ho iniziato, non sono riuscito più a smettere. Un saluto a tutti e un grande grazie a Massimo per questa chiacchierata. A presto.
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