Manifesto Solidale : tra solidarietà e mutualismo.




Oggi il nostro blog si apre alla conoscenza dell’Associazione Spazio Solidale e del suo presidente, Antonino Martino. 
Tratteremo tematiche molto importanti, come la solidarietà e il mutualismo, che specie in questa fase storica così difficile, sono estremamente di attualità.
Conosciamoli da vicino:

-Ciao Antonino, parlaci un po’ di te: cosa fai nella vita, cosa fai nel tempo libero…
Sono il presidente nazionale di un associazione, Spazio Solidale, che ho fondato assieme ad altri
amici ed amiche a Gennaio del 2020.
L'associazione si occupa di Solidarietà e Mutualismo. Questo nuovo impegno mi prende molto tempo ed è diventata la mia principale attività, oltre all'attivismo politico che comunque continuo a praticare e allo scrivere. Due anni fa mi sono trasferito in centro Italia, prima in Umbria e poi nel Lazio dove vivo attualmente. Ho una moglie e un piccolo bambino di un anno e mezzo.

-Parlaci dell’associazione Spazio Solidale...
Spazio SOlidale è un associazione che si occupa di solidarietà e mutualismo. Abbiamo volontari e volontarie in 20 città d'Italia dal Nord al sud Italia. Utilizziamo come autofinanziamento per i nostri progetti solidali e mutualistici diverse convenzioni con aziende che producono, in modo etico, prodotti e servizi vari. In particolare, cibo e libri, sono due aspetti a cui teniamo molto, oltre ai viaggi: il pane e le rose.
Per diffondere cibo, libri e viaggi praticati in modo etico e solidale abbiamo costituito gruppi di acquisto e di lettura a tale fine. Facciamo parte di reti nazionali come la Rete dei Numeri Pari e la rete Fuori Mercato, perché oggi l'associazionismo ha forza solo se costruisce reti. Spazio Solidale stessa come dice il nome, è uno spazio aperto, che vede agire insieme tutti coloro che si riconoscono nei valori di solidarietà e mutualismo.

-Il 30 Agosto è uscito il tuo saggio “ Manifesto solidale” , qual è l’obiettivo di questa pubblicazione?
L'obbiettivo di Manifesto Solidale è quello di provare a descrivere una parte delle innumerevoli pratiche di mutualismo e solidarietà che animano l'Italia ed il mondo, provando ad evidenziare la necessità di costruire una nuova soggettività sociale e politica che porti fino in fondo la necessaria lotta per una nuova società della cura alternativa tanto al neoliberismo tanto a forme autoritarie di socialismo. Una società che, come scrivo nel saggio, possiamo ritrovare già in embrione nelle forme
di mutualismo che descrivo, da affermare in modo non violento e creativo.

-Come è cambiato il concetto di solidarietà nel corso della storia?
Sicuramente il concetto di solidarietà è cambiato molto nella storia. C'è da dire innanzitutto che la
solidarietà ed il mutualismo sono prassi innate nell'uomo, perché fanno parte della natura stessa, a cui tutti apparteniamo. Basta osservare i rapporti simbiotici che animano molte creature animali e vegetali. Sinteticamente, possiamo dire che si è passati da una forma di solidarietà spesso basata su iniziative singole, filantropiche, oppure di difesa corporativa, ad una solidarietà di tipo nuovo basata su un disegno preciso di società alternativa, volta a cambiare l'esistente, non chiusa in recinti localistici o di corporazione.

-La solidarietà, al giorno d’oggi, non è un’utopia?
No, niente affatto. La solidarietà ed il mutualismo sono le due pratiche sociali che permettono all'essere umano di continuare a sperare e soprattutto lottare per un futuro diverso dal disastro annunciato a cui il mondo, tra devastazione climatica ed aggressione sociale ed ambientale da parte del neoliberismo andrebbe ineluttabilmente incontro. Guardiamo solo a cosa è successo durante la crisi pandemica del Covid 19: l'emergenza economica, conseguente a quella sanitaria, è stata arginata grazie alle tante reti mutualistiche, laiche e cattoliche che si sono messe in moto per sopperire alle difficoltà e in molti casi alle assenze delle istituzioni. Direi dunque che oggi solidarietà e mutualismo non sono utopie semmai sono necessità per evitare il disastro. O l'uomo torna a cooperare con i suoi simili, con gli animali ed i vegetali, con la natura, riprendendo il rispetto per Madre Terra, oppure il disastro sarà inevitabile.

-Oltre alla solidarietà che esiste ed è presente (per fortuna) è pensabile che nel mondo così “involuto” di oggi, si possa guardare a chi sta indietro?
Come dicevo prima è una necessità. Il neoliberismo sta distruggendo il ceto medio. Le garanzie del secolo scorso che bene o male le socialdemocrazie in occidente ed i regimi del socialismo reale in oriente riuscivano a garantire ad ampie fasce della popolazione, oggi stanno progressivamente e molto velocemente essendo cancellate. A questa precarietà economica si affianca l'instabilità dal punto di vista di ogni tipo di sicurezza sociale. Guardiamo sempre alla pandemia e a cosa ha significato lo smantellamento della sanità pubblica degli ultimi trenta anni anche nella nostra vecchia Europa. Solo riportando avanti chi sta indietro, possiamo provare a salvarci dal disastro a cui prima facevo riferimento.

-In “Spazio solidale” si parla anche di concetti moderni come cripto valute, mutualismo e aggregazioni solidali. Ci può spigare meglio?
Come dicevo prima in realtà, il mutualismo è un concetto che vede applicazioni pratiche da quando esiste il mondo. Ciò che noi pratichiamo assieme a tante altre esperienze in Italia e nel mondo è il mutualismo conflittuale, ovvero una pratica che mentre rivendica migliori condizioni per coloro che vivono del proprio lavoro o che vorrebbero farlo, costruisce qui ed ora alternative di vita e di  società. La stessa cosa possiamo dire per quanto riguarda le aggregazioni solidali. Fin dai primi secoli della storia umana si sono praticate forme di aggregazione di tipo solidaristico, anche se poi queste ovviamente si sono evolute. Oggi i cohousing, gli Eco Villaggi, solo per fare due esempi, sono esperienze di vita comunitaria ed intenzionale, che stanno dimostrando con i fatti quanto un modello di vita e di società altro rispetto all'attuale sia non solo possibile ma preferibile, per ammissione degli enti locali stessi che spesso finanziano tali esperienze perché è l'unico modo che hanno di governare situazioni che l'attuale sistema economico e politico ha reso ingovernabili.
Per quanto riguarda le cripto valute invece, queste sono la versione moderna di esperienze che già venivano praticate nel passato in forma rudimentale. Oggi attorno a queste valute digitali, alternative al sistema bancario dominante si stanno sviluppando nuovi processi di scambio di beni e servizi tra membri di quelle comunità solidali ed intenzionali di cui parlavamo prima, superando anche confini tanto geografici, tanto mentali. Unire tutti questi puntini del cambiamento è fondamentale per comporre il disegno della nuova società della cura. Noi di Spazio SOlidale assieme a tante e tanti ci lavoriamo instancabilmente.

-Non c’è il rischio di fare una battaglia contro i mulini a vento e di mollare?
Il rischio c'è sempre. Tra i fautori del cambiamento e coloro che vogliono conservare o peggiorare lo status quo c'è una disparità di mezzi economici, mediatici, ed anche politici enorme. Per questo solo costruendo reti si può avere buone possibilità di vittoria. Costruire reti, fare controinformazione e controcultura, procedere a piccoli passi accompagnando le analisi di sistema alle azioni quotidiane concrete rendono meno probabile il rischio di cui parliamo. Poi sai, chi fa attivismo sociale, io credo, almeno per quanto mi riguarda ma è una cosa che vedo in tanti e tante che incontro ogni giorno, ha una sorta di vocazione laica per fare ciò che fa e quindi non potrebbe mollare nemmeno volendo.

-Sei ottimista sul futuro?
Sono testardo. Pessimismo della ragione ed ottimismo della volontà diceva Gramsci. Di carattere io non sono un ottimista tutt’altro, ma i miei studi sui libri e sul campo mi hanno insegnato a guardare la realtà con delle lenti che vadano oltre le percezioni personali e piuttosto si concentrino sull'analizzare la società in cui viviamo. Penso che vi siano tutte le potenzialità affinché ci sia un evoluzione positiva per l'umanità e la natura, a patto di continuare a battersi ed unirsi affinché ciò
avvenga.

-Come vedi la nostra società tra dieci, venti o cento anni?
Vedo una società che si trova di fronte ad un bivio: cambiare sistema socio economico o perire. Penso che alla fine i fautori dell'altro mondo possibile avranno la meglio, per un fatto essenzialmente di sopravvivenza: anche coloro che oggi difendono il sistema esistente, sempre di meno peraltro, saranno costretti a ricercare nuove strade. Ti faccio un solo esempio: l'università del Gran Sasso, in collaborazione con la Rete dei Numeri Pari, ha lanciato un progetto di ricerca analizzando otto realtà che praticano mutualismo in Italia. Fino a due o tre anni fa nessuna università pubblica si è mai occupata di questi temi, qualcosa vorrà dire.

-Spazio aperto ( scrivi ciò che vuoi):
La prima persona che devo ringraziare è mia moglie, che con me condivide l'esperienza di Spazio SOlidale ma soprattutto ha sopportato e sopporta le mie avventure da attivista sociale, i cambiamenti a volte anche profondi che questa vita comporta, come pure i miei momenti di stress durante la scrittura di questo saggio che avendo poco tempo non è stata facile. Senza la sua pazienza ed il suo amore non potrei fare ciò che faccio. L'altro ringraziamento è per tutti i soci e simpatizzanti di Spazio SOlidale che ogni giorno ci aiutano a realizzare questa nostra piccola, grande utopia concreta. Poi ovviamente, il ringraziamento a te che hai dato spazio ad un saggio che
sicuramente non espone idee tradizionali perché già questo denota molto coraggio.

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