Alfonso Stile: lo scienziato dal volto umano.


 

Scienza e Fede. Un conflitto? Forse più un binomio, due facce della stessa medaglia?

Non abbiamo la presunzione di scrivere in merito a questo tema gigante, ma ci rivolgiamo a chi questi argomenti li mastica tutti i giorni.

Alfonso Stile è il protagonista di oggi.

Campano di Torre del Greco, poco più che trentenne, ha una laurea in Ingegneria, una grande passione per la Teologia e per la scrittura. Le sue anime di scienziato e umanista trovano il giusto compromesso nella scrittura e forse il compendio di tutto sarà il prossimo libro che assomiglierà ad un saggio scientifico.

-Ciao Alfonso, ti dobbiamo inquadrare più come scienziato o come teologo?

“Forse sono più scienziato, visto che ho conseguito una laurea in ingegneria e che cerco di analizzare 

sempre scientificamente i problemi che mi trovo ad affrontare. Altra mia grande passione, nata dopo una conversione religiosa, è la teologia. Adoro le Sacre Scritture, in particolare la Torah e il Vangelo. Mi piace indagare sul mistero di Dio elaborando pensieri e congetture che nascono dopo aver letto le Scritture, manuali di teologia e come conseguenza delle esperienze della vita. Mi reco quasi quotidianamente nella mia chiesa parrocchiale, che si trova a due passi da casa mia. Sono molto amico del parroco, Don Raffaele, che considero il mio padre spirituale. Sto imparando l’ebraico biblico da autodidatta per comprendere meglio il significato delle Scritture e leggerle nella loro lingua originale.”

-Qual è il tuo approccio al “ contrasto” Scienza e Fede?

La penso come San Giovanni Paolo II: scienza e fede sono come due ali che permettono allo spirito umano d’innalzarsi per contemplare la verità. In me scienza e fede convivono, e anzi penso che la fisica debba essere studiata come la teologia, con la ragione illuminata dalla fede.

-Tutto questo lo ritroviamo nei tuoi lavori?

“Si. Sono un grande appassionato del genere tecno-thriller, nutro una sorta di venerazione per autori come Michael Crichton e Tom Clancy. In questo genere di thriller ho la grande opportunità di fondere le mie due anime, cioè quella dello scienziato  e quella dell’umanista, appassionato di letteratura. Il mio obiettivo è quello di scrivere un romanzo che assomigli a un saggio scientifico.”

-Ci puoi anticipare qualcosa sul tuo prossimo libro?

“A breve uscirà su Amazon il mio nuovo tecno-thriller di argomento militare dal titolo Velocità di curvatura. È un progetto a cui tengo molto e che mi ha portato via tanto tempo. Su un’isola sperduta del Pacifico si scontreranno due fazioni opposte per contendersi il dominio della Terra e dello spazio profondo.”

-A proposito di contrasti, Scienza Vs Fede, fazioni opposte per il dominio della terra. Cosa ne pensi della diatriba tra pubblicazioni con Casa Editrice e Self?

“In realtà non ho venduto granché come autore self perché i miei precedenti lavori sono stati poco pubblicizzati, diciamo che non ci ho puntato molto. Ho venduto sicuramente di più con le case editrici, in particolare con Codice Newton, anche se non ho ancora ricevuto il resoconto delle vendite dalla casa editrice. Pubblicare in self ti permette di tenere sotto controllo tutto l’intero progetto, la copertina, l’impaginazione, il prezzo, la pubblicità. Inoltre i ritorni economici sono molto più rapidi. Gli unici contro, secondo me, stanno nel fatto che bisogna pubblicizzarsi da soli e che bisogna creare copertine interessanti a proprie spese. Pubblicare con un medio-piccolo editore ti permette di avere una visibilità maggiore, di approdare in libreria, di avere un servizio di editing gratuito e di avere il supporto di un grafico professionista per la copertina. Aspetti negativi riguardano i guadagni. Le royalties sono molto più basse rispetto ad Amazon e vengono corrisposte ogni sei mesi o ogni anno.”

-Cosa farà da grande Alfonso Stile?

“Vorrei diventare uno scrittore professionista e specializzarmi nel genere tecno-thriller. Penso che i sogni ci tengono in vita, ci aiutano a superare gli ostacoli, ed è quindi giusto inseguirli dando tutto noi stessi.”

Grazie Alfonso, ci vediamo in libreria.


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