Dedicato a mio figlio...



Oggi iniziamo da quella che sembrava essere la conclusione dell'intervista. 
Non si può sottolineare come il protagonista di oggi dedichi il suo libro, e forse anche di più, al figlio. Ma chi è Magnus Torque? 
Oltre all'amore per il figlio, sappiamo che ha scritto il fantasy “Il viaggio di uno straniero”, il resto, scopriamolo insieme. 

-Ciao, presentati pure ai nostri lettori: 
Magnus Torque è lo pseudonimo che utilizzo per proporre il mio primo romanzo che è a metà tra Fantascienza e Fantasy. Ho cominciato piuttosto tardi a coltivare questa passione. Ormai sulla soglia dei quaranta, ed è partito tutto da quando ho saputo che sarebbe arrivato mio figlio. Mi ha dato l'impulso necessario per esprimere quello che avevo in testa da molti anni. Ora che ho descritto finalmente le immagini e i pensieri che albergavano in un angolo remoto della mia mente, il mondo ha acquistato un colore diverso, più vivido e coinvolgente.

-Come nasce “Il viaggio di uno straniero”?
Dalla volontà di proporre uno scorcio limitato ma significativo della mia passione per la scrittura,. Non è il primo libro che ho scritto, ma è il primo che ho pensato di pubblicare

-Oggi chi è “straniero” ? 
Essere “straniero” è più una condizione mentale. Qualcosa che alberga nel proprio “io” interiore. Nel caso del mio personaggio diventa un fattore piuttosto oggettivo. Lei si trova catapultata in un mondo posizionato ad una distanza siderale sia nello spazio che nel tempo rispetto alla sua casa e alla sua vita. Deve confrontarsi con una cultura che le risulta immensamente distante, ma che alla fine della sua lunga missione, comincerà a comprendere

-Come mai la scelta di una donna come protagonista? 
Ho una passione per le donne dal carattere forte. Ritengo che nei generi letterari che prediligo non abbiano ancora ricevuto il giusto spazio.

-Chi sono oggi i veri alieni?
Chiunque non condivida pienamente il nostro modo di vedere la vita. 

-Chi ha letto il tuo libro come l’ha definito? 
Un azzardo. Mischiare due generi letterari è sempre assai complesso. I due che ho scelto e che mi sono più congeniali si prestano senza dubbio ad una commistione, ma il risultato non è affatto scontato. Credo di aver scelto con la dovuta cura gli elementi in grado di fornire una certa coerenza narrativa, in modo tale da renderla avvincente e compatibile con una varietà di gusti e sensibilità. 

-Perché piace? 
Perché nella sua scelta di elementi non sempre originali, poiché mi ispiro a saghe fantascientifiche e sci-fi piuttosto note, raggiunge un livello di “inaspettato” condito da diversi colpi di scena, che fa assumere all’opera una sua originalità peculiare

-Dove trovi ispirazione per scrivere un fantasy?
Ho “respirato” Fantasy per tutta la vita. E’ stato il mio genere preferito da quando ho imparato a leggere. Anzi da prima, le storie fantastiche raccontate da mia madre sono tra i primi e migliori ricordi che porto dentro. Spero di riuscire a fare lo stesso con mio figlio

-La scelta di auto pubblicazione è voluta ? Cosa pensi delle Case editrici?
Si è voluta. La possibilità di gestire pienamente la prima pubblicazione mi attirava molto, ma non ho nessun pregiudizio verso le Case Editrici. Ritengo che entrambi siano percorsi molto complessi e pieni di avversità

-Come Magnus Torque spero di poter concludere la saga iniziata con “Il Viaggio di uno Straniero”. Accoglierò tutto quello che verrà come una importantissima esperienza e uno dei tanti regali che mi propone la vita. Successivamente vorrei pubblicare il libro dedicato a mio figlio che ringrazio per aver arricchito immensamente la mia esistenza e per aver aiutato suo padre ad esprimere quello che sentiva dentro.

Commenti