Da Palermo con amore: Maria Adele Cipolla



A Mani nude, blog di Maria Adele Cipolla, scritti e riflessioni dalla frontiera dell’Europa. 
Si presenta così la nostra ospite dalla sua Palermo, dalla meravigliosa Palermo, un avamposto culturale d’eccellenza, scrigno di autentiche bellezze artistiche a tutto tondo.
Poliedrica la nostra Maria Adele, innamorata della sua terra e del suo fare. 
Scopriamola, assieme:  

-Ciao cara, come si vive oggi a Palermo?
Diciamo che anche a Palermo il 2020 è un anno non registrato, almeno nei primi sei mesi. A Palermo come in tutta la Sicilia è serpeggiato il timore che le nostre strutture sanitaria non potessero reggere al Covid, per fortuna non abbiamo avuto il picco temuto ma continuiamo a temerlo. Dal quattro maggio con marito, figlie nipoti ci siamo trasferiti nella nostra casa di campagna sul mare e qui viviamo molto bene, ma sospesi neltempo. Palermo stava vivendo una rinascita ed era da poco stata scoperta da grandi masse di turisti e la pandemia cambierà tutto, spero non solo in peggio, spero che da questa tragedia scaturisca una maggiore consapevolezza sulle istanze ambientali.

-Tra le varie professioni artistiche (scrittrice, redattrice, scenografa, costumista…) quale preferisci?
Fino a poco tempo fa mi sono costretta a scegliere ora l’una ora l’altra professione, sentendomi sempre in colpa verso quelle che tralasciavo. Da pochi mesi invece ho accettato la mia natura versatile e a volte dispersiva come caratteristica della mia personalità, un po’ tardi ma adesso riesco a fare interagire fra loro le varie competenze trovando una libertà di espressione inedita.

-Com'è nato il progetto elda?
Mi ero accorta che con il lockdown l’industria dell’editoria si era bloccata, e proprio in un momento in cui la gente aveva voglia e tempo per la lettura, mi è sembrato assurdo non promuovere i libri in uscita o addirittura posticipare il lancio solo perché non si potevano affollare le librerie. I miei amici del mondo dello spettacolo erano giustificatamente rimasti intrappolati, cosa che mi dispiaceva e continua a dispiacermi, ma perché la scrittura doveva subire lo stesso destino? Inoltre io non amo fare presentazioni, ho paura di costringere parenti e amici ad acquistare copie solo per farmi un favore, così finalmente mi sentivo al pari degli altri, in una tabula rasa che avrebbe favorito solo chi aveva idee nuove. Mi sono inventata il #progettoelda, facendo ricorso a tutto quanto era a mia disposizione: le illustrazioni ad acquerello, la collaborazione di una scuola di recitazione che era forzatamente diventata online, la mia dimestichezza con i social network e i mezzi digitali ecc.

-Descrivici il progetto? L’opera.
Elda è il mio romanzo più amato, scritto e riscritto nel corso di 15 anni, nato dalla constatazione della natura perdente della società civile palermitana, ma anche della sua forza e passione assolutamente incompresa oltre l’isola. Un romanzo scritto per testimoniare la dignità di quella che io definisco una aristocrazia del pensiero che si contrappone a quella del latifondo (poi passata alla pubblica amministrazione), una saga che sfugge ai luoghi comuni dei fichidindia, dei salotti aristocratici, delle coppole e dei cannoli. Il romanzo ha beneficiato di due editing e della diffusione col passaparola, anche di tanti apprezzamenti ma nessuna casa editrice disposta a pubblicarlo. Era il classico romanzo nel cassetto bruciato da una falsa partenza, ideale per essere riproposto in una forma più creativa.


-Quanto apprezzamento c’è oggi  in un audio libro? (in generale)
Credo che sia ancora non adeguato, soprattutto in Italia, ma io non dispero.

-Cosa ti è rimasto dell’esperienza di “ Un’estate a Palermo”?
Una bellissima avventura di creazione collettiva, essere riusciti a mettersi in gioco insieme e produrre un romanzo fra liti, personalismi e timidezze è stato.

Allora per finire facciamo un salto sul blog:  www.amaninude.com  
Buona lettura 

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