Confronti...


Oggi viaggiamo con la fantasia, oggi Matteo dell’Omo ci porta nel suo mondo. 
Matteo si definisce un uomo introverso, un ragazzo, oserei direi io, essendo un trentacinquenne, che ha sempre avuto la passione per la scrittura. 
Da adolescente, forse mentre i suoi coetanei giocavano al pc, il Commodore 64 era bello che passato a quell'epoca, lui scriveva del suo videogame preferito, lo rendeva animato. 
Oggi quel videogame è un ricordo, ma la passione per la scrittura è sempre viva. 
Scopriamo insieme il suo lavoro, “In modi e mondi diversi…”
 
 -Matteo, parlaci un po’ di te … 
A prima vista sono un tipico uomo medio. Magari se chiacchieriamo un po' escono fuori aspetti di me non proprio "comuni". Mentre per chi mi conosce "bene" sa che sono un mix tra semplicità e peculiarità insolite come Anarchia Miscredenza Illimitatezza.
-Ci può descrivere, brevemente, “In modi e mondi diversi…”?
Il tema è incentrato sulla cosa più primordiale che esista: la famiglia. Il titolo riassume l'intero testo e raccoglie la mia personale interpretazione della vita. I personaggi/protagonisti sono due; o ne sono tanti… dipende dal lettore. Io rivedo me in tutti i personaggi principali.
-Come nasce la passione per la scrittura? Nasce dall'introspezione. Comunque preferisco leggere. Leggermi invece è un confronto intimo con il proprio essere. È quasi spirituale.
-Il genere fantasy? 
Lo adoro. Ma impegnativo; deve esserlo, al contrario si otterrebbe un qualcosa di banale. Ad oggi i miei progetti sono: un testo di narrativa realistica contemporanea, un mix tra narrativa e self-help e un thriller in prima persona e al presente (l'ultimo è difficilissimo per me che sono un esordiente).
-Secondo te è più facile scrivere un fantasy (liberi di scrivere tutto), oppure attenersi alla realtà? 
Al contrario di come possa sembrare, il fantasy è il più complicato. 
-Quale sentimento pervade maggiormente la tua opera? 
Rivalsa e soprattutto due opposti: amore e odio. 
-Il ruolo della figura paterna, quanto rispecchia la tua vita? 
Caspita… davvero tanto. Non letteralmente; sono sensazioni percepite, più che realmente accadute.
-Se dovessi sintetizzare il tuo lavoro con un aggettivo, una frase… 
Il mondo e i suoi abitanti hanno bisogno di diversità. Dovremmo avere più fiducia e rispetto del prossimo; e di qualsiasi altro essere vivente.

-Pubblichi in self? Perchè? Case editrici? Cosa ne pensi? 
Per ora mi sono affidato ad una Casa editrice non a pagamento. Pubblicherò anche self. Un passo alla volta. Ad ogni modo preferisco diversificare e sperimentare.
-Che aspettative hai sul libro? 
Nessuna. Se arriveranno risultati… sarà un di più; e a quel punto dedicherò a questo settore pure l'anima. 
-Vuoi diventare una scrittore “ famoso”? 
Chi non lo vorrebbe.
-Prossimi appuntamenti? 
Secondo elaborato appena ultimato. Ma credo sia prematuro per la pubblicazione. Sinceramente sono in cerca di una CE non a pagamento focalizzata su argomenti moderni come la motivazione; per un ulteriore confronto. 
-Concludi tu questa intervista. Vai…
Non immaginavo che questo mondo (editoria, autori, canali di sponsorizzazione) fosse così polverizzato; tipico dell'era digitale e globale. Mi rivolgo a chi da anni opera in questo settore: cosa fareste di concreto per migliorare e sintetizzare i processi? 
Abbiamo concluso con una domanda. La migliore diversità, vero? :) 

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