Sara Previtali: Anima ribelle



La melodia e la lettura, le note e i libri, il mixer e i fogli di carta. 
Sara Previtali, il gradito ospite di oggi sul nostro blog, se non si è capito, ha due grandi passioni: la musica e la lettura. 
La musica, mica quella del festival di Sanremo o di Amici, ma quella tosta, quella elettronica fatta di mixer e notti insonni. Se non produce musica, Sara, legge libri. 
Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes, Le affinità elettive di Goethe e Le relazioni pericolose di  Pierre Choderlos de Laclos. Questi i suoi testi preferiti, non male direi. 
Quando non legge libri, corregge bozze di scrittori o aspiranti tali. 
L’abbiamo invitata qui da noi proprio per approfondire questo tema così dibattuto, così controverso, del “mondo” scrittura e scrittori, proprio per ascoltare il parere di una professionista del settore. 
Sara Previtali è free lancer. Corregge bozze e fa editing.
Un percorso di preparazione già molto importante, nonostante la giovane età, formata al fianco di editor professionisti e affermati. 
-Sara, dai non sei più una ragazzina, devi scegliere: vuoi fare la music producer o l’editor?
“Il mio desiderio più grande è quello di comporre colonne sonore, magari per film, sistemare bozze e fare editing mi piace. Adoro correggere, sono una perfezionista.” 
-Diamo un consiglio ai tanti scrittori o aspiranti tali che ci leggono: per essere un buon scrittore, secondo te, bisogna necessariamente saper scrivere bene?
“E’ una bella domanda. Secondo me, uno scrittore deve conoscere bene l’italiano e deve aver letto tanto. Tutto  il resto che precede una pubblicazione, successivamente, deve essere demandato ad un professionista."
-Che fai? Tiri acqua al tuo mulino? 
“E’ come nella produzione musicale: c’è la traccia, poi si passa al mix, poi interviene la fase di mastering.  Uno scrittore non dovrebbe mai correggere una propria opera, non riuscirebbe a vedere gli errori. Ognuno deve fare il proprio lavoro, se si vuole ottenere un risultato finale accettabile.”
-Di recente, su un gruppo facebook, c’è stata un po’ di polemica per un tuo post sulle varie fasi di correzione, editing, ecc. Ci vuoi chiarire il tuo punto di vista?
“Premetto che a dirlo non sono solo io ma professionisti che lavorano nel settore da anni. Il primo passo è la correzione della bozza e l’editing. Nel secondo passaggio si discute con l’autore (l’opera è sua) dell’editing, le correzioni di bozza sono qualcosa di oggettivo. Un errore è un errore.
La fase successiva è in capo al grafico che fa il suo lavoro e successivamente si rivede nuovamente il tutto con ulteriori controlli. A-B-C-”
-Sei molto categorica.
“Da ragazza adoravo la matematica.” (sorride) 
 -Torniamo al nostri amici scrittori. Ci sono più talenti che rimarranno nell’anonimato per sempre o aspiranti scrittori che non dovrebbero pubblicare un libro? 
“Ai primi dico di non mollare e di essere ambiziosi di credere nei propri mezzi. Purtroppo mi capitano anche tanti lavori da correggere che temo siano stati scritti davvero con i piedi. “ 
-E sulle case editrici cosa hai da dirci?
Questa volta Sara non sorride ma le viene proprio da ridere…
“Mi limito a dirti che in passato ho collaborato con qualche casa editrice ma diciamo che le mie metodologie di lavoro non erano proprio compatibili con le loro esigenze. Preferisco essere free lancer e rispondere solo a me stessa.” 
Anima ribelle la nostra Sara.
-Concludiamo, tornando alla domanda iniziale: sei sulla torre, hai in mano un libro e un disco in vinile. Cosa butti giù? 
“Non ho dubbi su questo: mi butto prima io” 
Questa volta a ridere sono io…

Massimo Starita

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