Danilo Di Pinto: Un'idea, un sentimento, una parola data...





Ciao amici, 
Oggi il mio profondo ringraziamento e tutta la mia stima va a Danilo Di Pinto. 
Danilo è una persona estremamente sensibile, dalla scrittura sottile. Mi hanno colpito molto le parole che leggerete nelle ultime righe dell’intervista. Danilo è una persona speciale. 
Ha iniziato a scrivere per amore. L’amore più bello che possa esistere: l’amore per la figlia, Cristiana. Danilo ha scoperto all'età di 24 anni di essere dislessico e disortografico è tutto questo gli ha spiegato i dubbi di un’infanzia non facile. 
Immergiamoci insieme in una parte della sua vita che ha voluto condividere con tutti noi. 

-Ciao Danilo, ti va di descriverci la tua infanzia, il tuo approccio con gli altri? 
“Da piccolo non ho mai avuto problemi con gli altri bambini, ero sicuramente timido e introverso, ma quando trovavo la compagnia giusta mi divertivo e giocavo con piacere, anche da solo riuscivo a trovare giochi da fare per passare il tempo, mentre l’aspetto studio era più complicato tendevo a distrarmi spesso e a cercare altre cose che mi portavano via, leggere era difficile per me ed anche scrivere purtroppo non andava meglio facevo errori (sempre gli stessi) che mi sono portato avanti (tutt’ora ne faccio) forse se avessimo capito nel periodo scolastico del disturbo avrei potuto portare degli accorgimenti. Il fatto che la classica frase e intelligente ma svogliato me la sono portata avanti per tutti gli anni scolastici.”
- Poi il percorso della tua vita ti ha portato altrove, da Napoli, in giro per il mondo, poi  Roma. 
“Amo la mia città e sono ancora legato agli amici di infanzia, sono dei fratelli che vedo quando posso e sento spesso, anche se con l’età, famiglia, figli, ecc è meno semplice. Sapevo che non avrei mai potuto vivere a Napoli volevo qualcosa di diverso, ho vissuto anche a Milano per due anni, poi ho girato il mondo come animatore turistico, La scelta di Roma è arrivata solo dopo aver conosciuto la donna che ho sposato (sono separato) e con la quale ho avuto una splendida Bambina (ore 14enne) Lei è stato il motivo che mi ha spinto a scrivere, la verità è che sono più bravo a raccontare storie e fiabe, ma volevo che lei avesse tutte quelle storie e quindi mi sono messo sotto, il fatto e che poi sono tornato al punto di partenza, scrivere è divertente è mi piace, ma diventa stancante e spesso ho bisogno di staccare.”
-Quando hai iniziato a scrivere? Dove è nata questa passione?
“Quando ho cercato di sviluppare le piccole fiabe scritte per mia figlia”

-La scelta di Albatros. Come ti sei trovato?
“Un caso, dovevo mandare il testo ad una casa editrice per gestire il rifiuto (queste è un’altra storia) e quando sono entrato su internet ed ho scritto “come pubblicare un libro” era la prima o seconda scelta uscita tra le proposte di google, quindi ho letto come fare ed ho mandato la mail.
-Che consigli puoi dare ad altri colleghi in merito alle Case editrici, self, ecc. 
“Che in giro ci sono tante alternative e che spesso le case editrici piccole sono più motivate è ed più facile trovare persone che ti posso seguire e consigliare.”
-Come ti sei organizzato per la correzione di bozza, editing?
“Nel libro ho chiesto alla casa editrice, per tutti gli altri racconti mi affido a degli amici o amiche, magari maestri ho sempre detto loro la verità, non per mettere le mani avanti, ma perché spesso quello che scrivo va decifrato ho una logica diversa dal solito.”
-Chi è “il suicidio dell’arciere?”
“È un’ idea, un sentimento, è una parola data a se stessi e che va oltre.”

-Descrivici le particolarità del lavoro. Quanto c’è di te nell'opera?
“È complicato da spiegare, parto dall'idea di due persone (padre e figlia) che una sera decidono di
raccontarsi storie a vicenda. Nella prima di queste storie ho cercato di stravolgere le regole, il cattivo non si vede, ma esiste, i buoni vanno in assediano delle mura nemiche, ed i protagonisti non fanno altro che andare avanti ricordando il passato. Diciamo che c’è molto di me e del mio modo di vedere le cose.”
-A cosa stai lavorando adesso?
Ho terminato la stesura del secondo libro “Il suicidio dell’arciere- il racconto del corvo” ed ho scritto un romanzo che non è da considerarsi fantasy, inoltre continuo a scrivere fiabe che pubblico sul mio sito www.unmondodifiabe.it
-Grazie Danilo. Affidiamo a te la conclusione: 
“Come tanti in ogni cosa che scrivo c’è tanto di più, io nel mio piccolo cerco di dare importanza ad ogni parola ad ogni frase che compongo, cerco di dar peso e valore ad ogni gesto anche quelli più impercettibili cercando di descriverli al meglio, il mio sogno e quello di riuscire a scrivere anche solo un frase descrivendo quello che vedo cosi bene da far si che chi si trova a leggerla si senta catapultato nelle parole vivendo quel momento. So che non è poco ma sarebbe magnifico.” 

www.unmondodifiabe.it è il sito dove ho pubblicato le mie fiabe
www.ilsuicidiodellarciere.it è la landing page del libro pubblicato dall’Albatros

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