Potere, Volontà, Immaginazione, Conoscenza e Segreto.



Lo spirito, l’essenza, l’intenzione del blog è sempre stato quella di promuovere le “nostre” attività nel settore della scrittura, per cercare di condividere il più possibile esperienze, idee, a beneficio di tutti. Non è solo una mera presentazione del libro, ma piuttosto cercare di capire chi c’è dietro quell'opera, quel lavoro.
Oggi,per la prima volta, spero di aver centrato in pieno questo obiettivo. 
Forse parleremo poco del romanzo ( me ne scuso) “Cavalier Hak” di Hagar Lane ( preferisce usare uno pseudonimo), ma approfondiremo tanto il pensiero dell’autrice su diversi temi attuali che poi, amabilmente, trovano una sintesi nella sua opera fantasy, ambientata nel Medioevo. 

-Hagar Lane, perché di definisci molto siciliana e poco italiana?
Perché noi siamo anche la nostra storia, intesa come storia del luogo dove siamo nati e di quelli in cui viviamo. Si chiama “matrice o inconscio collettivo” in termini junghiani, oppure, semplicemente, saggezza popolare. Trasferisciti in un altro Paese, diverso e lontano dall’Italia, e sentirai a pelle come l’intero tuo mondo interiore cambierà rapidamente, e con esso il tuo modo di pensare, di ricordare il passato o dimenticare, persino il tuo corpo cambierà. Ora, la storia della Sicilia non è la storia d’Italia poiché l’Italia esiste da ieri, praticamente, non ha ancora una storia vera e propria. La Sicilia, invece… ah beh, la Sicilia una storia ce l’ha, eccome! La Sicilia ha una storia che affonda le sue radici addirittura nei miti greci, alla base della cultura dell’intero occidente, ed è una delle più magnificenti storie di tutti i tempi quella della mia terra. Non a caso Hak, la protagonista del mio romanzo fantasy-storico, ricalca i tratti della personalità di Federico II di Svevia (Stupor Mundi), e alcuni dei gesti che compie sono stati compiuti da quel grandissimo imperatore del Medioevo che era Federico II, infinitamente più moderno di moltissimi governanti di oggi. Federico II, ricordiamolo, è di padre normanno e madre siciliana. Bionda e con gli occhi chiari, come anche i miei genitori e i miei nonni, mi piace pensare che nelle mie vene scorra sangue
normanno o, per meglio dire, vichingo. Ci sono modi di fare, vedere il mondo, relazionarsi e concepire la vita che sono “siciliani”, non italiani. Si fidi se le dico che la Sicilia e l’Italia sono due cose profondamente diverse tra loro, come il Trentino Alto Adige e l’Italia, la Campania o il Lazio e l’Italia, etc. E se non è ancora esaustiva la risposta, lascio la parola a Goethe.
“L’Italia senza la Sicilia, non lascia nello spirito immagine alcuna. È in Sicilia che si trova la chiave di tutto» […] «La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra… chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita”.

-Passiamo ai giorni nostri, come sta la politica oggi nel nostro Paese?
Sta sempre peggio, tant’è che ho più volte dichiarato pubblicamente che da ora in poi voterò Partito Animalista (dico davvero). Abbiamo un Renzi che si presentò come “il nuovo che avanza” e il “rottamatore delle caste”, per poi rottamare i lavoratori e soprattutto le donne. Lei non ha idea quante siano le donne licenziate perché incinta, e questo è legale oggi, semplicemente perché si può licenziare senza più bisogno di specificare il motivo, che quindi può tranquillamente essere: perché hai fiatato troppo, perché devi lasciare il posto al figlio del dirigente che ha perso il lavoro, perché gay o perché donna e rimasta incinta. Abbiamo Berlusconi, che ne ha combinata una più del diavolo ed è ancora lì che fa da ago della bilancia nei governi come nelle opposizioni. Abbiamo un M5S che ha tradito TUTTE le promesse fatte al popolo in 10 lunghi anni di campagna elettorale. Abbiamo un
Salvini, simbolo del dividi et impera più raccapricciante che si sia mai visto e che suona il citofono di un cittadino per diffamarlo pubblicamente, rovinandogli la vita come niente fosse. In qualsiasi Paese civile sarebbe stato cacciato fuori a calci dal partito e avrebbe chiuso per sempre con la politica, ma non in Italia. In Italia più si tocca il fondo e più si pescano voti, perché quelli come me, che nuotano in superficie, sono ormai stufi di votare per quel tipo di politici. Abbiamo un PD che
continua a mostrarsi amante dei maglioni di finissimo cashmere, protettore di caste d’ogni tipo, ma sempre e solo caste. Abbiamo la Meloni, che urla: “Sono una donna! Sono una madre! Sono cristiana!” e però l’inchiesta de l’Espresso sui finanziamenti al partito FdI (chi finanzia prima o poi detta anche l’agenda) fa accapponare la pelle, perché dentro c’è anche Scientology, che francamente... Ecco, direi che ormai in Italia i politici sono come i tronisti di Uomini e Donne, sotto tutti gli aspetti.
Conta solo chi la spara più grossa ogni giorno per conquistarsi uno spazietto in più di cinque minuti nei telegiornali e nei talk show politici, ma questa non è politica, ma una soap opera peggio di Beautiful. Amo e m’interesso di politica internazionale. In Italia la politica è morta e pace all’anima sua.

-Meglio il totalitarismo in salsa cinese o il liberismo stelle e strisce?
Non credo ci siano grandi differenze tra Stati Uniti d’America e Cina, se solo si riflette senza falsi pudori e liberi dalle catene dell’ipnosi collettiva che la propaganda ci impone attraverso TUTTI i media. E poi c’è l’Europa, non dimentichiamolo per capire come stanno le cose nel mondo, non si può più discutere di USA e basta, o di Cina e/o Russia e basta, e nemmeno di Europa e basta, ma necessariamente si deve fare un discorso che abbraccia tutti: USA, Cina, Russia e Europa insieme, ma anche Siria, Turchia, Paesi Arabi e Africa. Il mondo è davvero globalizzato, dalla politica all’economia e ai virus, pertanto la politica di Paesi anche giganteschi, come USA e Cina, non può più essere trattata come si faceva un tempo. La vera politica interna non esiste più, infatti, perché è diventata fortemente “un di cui della politica estera”. Alla domanda “Gli USA sconfiggeranno la Cina?” ho risposto con un post nel mio blog, che vi linko. Non vanno bene nessuno dei tre modelli imperanti oggi, per me, perché sono tre facce della stessa medaglia. Ognuno dei tre modelli, infatti,
alimenta e si regge sugli altri due. Sono come PD, M5S e FI, capisce? O PD, Lega e FI, se preferisce. Uno pensa una cosa, l’altro finge di opporsi e il terzo la realizza per il primo che la voleva. Cambia il governo, si invertono i ruoli ma non il gioco, che resta sempre lo stesso. Non so se è chiaro cosa intendo dire. Neoliberismo, Sovranismo e Totalitarismo sono tre porcherie che si sostengono a vicenda ovunque, anche quando fingono di lottarsi fra loro. Se raschi appena sui
fatti, scopri ogni volta come sono anelli di una stessa catena. FI – Lega – FDI – Russia – Cina - Magnati ortodossi – Petrolio - Estremisti Cristiani – USA… Potrei continuare, ovviamente, agganciando agli USA i peggiori gruppi terroristi ed estremisti islamici (Al Qaida, etc.), finché si comprende che una cosa c’è perché ce ne sono altre 10 nel mondo che la alimentano, pur fingendosi nemici di quella. Neoliberismo, Sovranismo e Totalitarismo hanno portato l’umanità a toccare una
delle punte più basse della sua storia. Questo è solo uno dei post in cui esprimo il mio pensiero al riguardo: “Rifiuto il Neoliberismo e il Sovranismo”. Fa riferimento a una meravigliosa prefazione che scrisse il Prof. Diego Fusaro per il mio libro, che linko QUI. Ho deciso di togliere la prefazione dal libro perché, purtroppo, in tanti non hanno compreso che io e Diego Fusaro condividiamo le stesse idee riguardo il Neoliberismo, ma non anche sul Sovranismo né su altri temi. Poiché il cervello umano ragiona per etichette, mi si stavano appiccicando addosso etichette opposte ai valori per i quali ho sempre lottato nella vita e che porto avanti anche in Cavalier Hak. Nel mio romanzo affronto apertamente il tema del Neoliberismo-Sovranismo- Totalitarismo, compreso quello del Nuovo Ordine Mondiale, perché se la nostra epoca storica è stata ribattezzata “Neofeudalesimo” e “Capitalesimo”, ci sarà anche un motivo. Ecco, nel Medioevo, e più esattamente nel passaggio dall’Alto al Basso Medioevo, troviamo tante spiegazioni su ciò che sta accadendo oggi, perché “corsi e ricorsi storici” non è un detto ma una profonda verità.

-Dimenticavo che dovevamo parlare di libri. Perché in Italia si legge così poco?
I motivi sono molti. Abbiamo un problema enorme nel nostro Paese, che si chiama “caste”. L’organizzazione sociale a caste professionali si radica nella mentalità italiana nel Rinascimento, con le corporazioni, e non ci siamo più liberati da quella mentalità balorda. Pensi solo al baronato nelle Università, alle licenze sulle farmacie e al numero chiuso sugli studi notarili, solo per fare i tre esempi più noti a tutti. In Cavalier Hak ne parlo, ovviamente, e tanto. Ebbene, una di queste caste è
proprio l’Editoria. Il problema si è aggravato moltissimo quando la Distribuzione ha iniziato ad assorbire il grosso dell’Editoria, comprando case editrici una dopo l’altra, e creando una sorta di monopolio. A questo aggiunga i finanziamenti pubblici all’editoria e il fortissimo conflitto d’interessi che ruota attorno a quel mondo, e magicamente scoprirà perché l’Italia è l’unico Paese occidentale marchiato come Paese parzialmente libero. Tutto questo c’entra con la lettura? Beh, sì, perché in un Paese semi-libero come l’Italia, dove l’editoria ha tanto a che vedere con la politica e, ripeto, col mondo delle caste, capisce bene che per continuare a perpetrare questo sistema marcio devo mentalmente alimentare il popolo con roba di poca o nessuna qualità, e sto parlando proprio dei libri e dei giornali. Non c’è spazio più per niente e per nessuno nel mondo letterario, scrittore o giornalista che sia, e questo si riflette con una forma di rigetto della lettura da parte delle persone. D’istinto io non entro in una libreria dove l’intera vetrina è occupata dall’ultimo libro sulle barzellette di Totti e l’ultimo libro di Vespa, e questo accade a tantissimi e nel tempo si trasforma in una orrenda associazione mentale: libri = soldi spesi male.
Linko un post dove parlo del perché la letteratura italiana nel mondo non conti più nulla, ma dentro vi troverà anche tante risposte relative alla sua domanda. Pensi alla credibilità che ha il Premio Strega, dove ormai sfacciatamente si parla di turnazione fra le solite 4 case editrici di sempre. Pensi ai concorsi letterari, che sono delle beffe, o alla distribuzione che non ha alcun obbligo contrattuale di distribuzione, non uguale per tutti i libri (numero di copie stampate, numero di librerie nelle quali viene esposto il libro e posizione nelle scaffalature e in vetrina), e capisce che i libri fanno parte di una crisi sull’intero mondo della cultura che sta vivendo il popolo italiano. Siamo il Paese dove decine di pullman esteri hanno trovato gli Scavi di Pompei chiusi perché mancava il custode, e dove un ministro dell’Economia come Tremonti dichiarò che con la cultura non si mangia, finché ci siamo trovati con scuole quasi tutte fuori norma e pericolanti. L’immagine di un libro è legata moltissimo all’immagine della scuola e della cultura tutta, ma noi siamo un Paese dove il tasso di istruzione della classe politica è incredibilmente basso.
I finanziamenti pubblici all’editoria (cinema, giornali, libri, riviste, televisioni, editoria online, etc.) sono la rovina, perché l’obiettivo vero non è più fornire buoni prodotti letterari, competere e puntare sul merito, bensì servire a dovere la classe politica, che significa che meno gli italiani leggono e meglio è. Vada alla Feltrinelli o in un grande store di libri tipo Feltrinelli. Mentalmente suddivida la libreria in reparti e faccia un rapido calcolo delle percentuali di libri presenti al suo interno. Io l’ho fatto una volta. Scoprirà che una parte del negozio comprende i grandi classici, un’altra i best seller di altri Paesi e dei quali abbiamo comprato i diritti di traduzione (ma se quei libri li scrivono gli italiani… col cazzo che li pubblicano), poi abbiamo una grossa parte di libri scritti da personaggi famosi (anche semplicissimi youtubers o persone che per un qualsiasi motivo sono finite in televisione una volta, magari per aver fatto il rutto più lungo d’Italia), e questi sono quelli che invadono come melma le vetrine tra l’altro; poi trova uno spazietto per gli scrittori italiani ancora viventi e, infine i libri “scomodi”, infilati negli anfratti più bui e impolverati dello store. Le associazioni LGBTQ hanno protestato mille volte per il fatto che qualsiasi libro a tematica omosessuale finisce super nascosto nelle librerie, come ci si dovesse vergognare di tenere quei libri in negozio. Ma c’è di più. In un convegno hanno detto che l’Italia ha un problema riguardo la pubblicazione dei libri: si pubblicano ancora quasi sempre e solo libri dove i protagonisti sono maschi, bianchi ed eterosessuali. Mai una nera come protagonista, una musulmana o una omosessuale, nel senso che si è ancora legati a stereotipi vecchissimi, morti e sepolti ovunque in Europa, ma non da noi. E poi c’è la Chiesa. C’entra con la nostra sempre più profonda ignoranza?
Assolutamente sì. Tenga conto che mentre il Mein Kampf di Hitler non è mai stato inserito dal Vaticano tra i libri proibiti, all’indice, la Saga di Harry Potter fu scomunicata da Papa Ratzinger durante il suo pontificato. C’entra il potere asfissiante dello Stato Vaticano, eccome. E poi c’è un altro problema, che i medici hanno battezzato “analfabetismo funzionale”, e cioè il cervello umano si sta raggrinzendo, per non dire che stiamo diventando tutti ritardati mentali. Sempre più i giovani ricordano ciò che leggono solo per pochi secondi, come i pesci rossi (9 secondi, per l’esattezza), sicché devono continuamente rileggere i paragrafi precedenti. I giovani non sanno più spiegare cosa hanno letto, non so se capisce di cosa sto parlando. Il problema della lettura sta diventando un problema biologico, perché sta proprio cambiando la struttura del nostro cervello. Dalle ultime ricerche è emerso, addirittura, che i giovani italiani che si diplomano alle scuole superiori hanno una cultura di gran lunga inferiore a quella che qualche decennio fa avevano i loro coetanei usciti dalla scuola media inferiore. Capisce? Giovani a 18 anni che hanno una cultura e capacità intellettive inferiori a quelle che un tempo si avevano a 13 anni, finite le scuole medie. L’uso dei social è davvero una droga spappola- cervello potentissima, e io consiglio sempre di usare i social (tutti insieme) per non più di 5 minuti al giorno. Se vede la mia presenza nei social è tendente a zero non a caso, perché ci tengo alla mia salute mentale e a non unirmi agli analfabeti funzionali. Mi fermo qui, che è già fin troppo triste la mia risposta.

-Meglio la libertà del self publishing o il “rigore” delle case editrici?
Davvero lei crede che le case editrici siano rigorose nella scelta dei libri da pubblicare? Sa che il primo libro della saga di Herry Potter fu rifiutato da TUTTE le case editrici inglesi, eccetto una, piccolissima? Questa lo pubblicò esclusivamente perché il libro fu letto dalla figlia dell’editore, che supplicò il padre di pubblicarlo. Altri esempi? Il web è pieno ormai delle lettere di rifiuto ricevute da scrittori per libri che sono poi diventati famosi in tutto il mondo, e molte di queste lettere contengono veri e propri insulti da parte degli editori. Credo che presto nasceranno nuove case editrici, basate su un modello di business nuovo. Voglio dire che è anacronistico che agli autori si dia come compenso il 4% o 6% lordo del prezzo di copertina, pagando a carissimo prezzo (almeno il 40% del prezzo di copertina) una distribuzione che spesso non si riceve neanche, perché ormai si ragiona in termini di print-on-demand e i libri pubblicati dalle case editrici non arrivano affatto tutti in libreria, per non parlare degli investimenti in pubblicità che ormai rasentano lo zero, perché c’è il web, che è gratis. Lei può facilmente trovare libri famosi ma pieni zeppi di refusi (non so se posso fare i nomi, ma potrei tirar giù un elenco lunghissimo), perché le case editrici ormai non curano nemmeno più l’editing come facevano una volta. Può trovare libri famosi editati in Italia e che hanno copertine “copiate”, nel senso che la casa editrice non ha comprato la licenza in esclusiva delle immagini di copertina o non ha pagato un grafico per creare una copertina unica al mondo. Gli
investimenti in traduzione dei libri italiani per la vendita all’estero è bassissima, pressoché nulla, ma ci apriamo tutti la bocca con la parola globalizzazione. Mi viene da dire: “Tu vo fa l’americano, mericano, mericanooo… ma si nato in Italy”.
La nuova editoria aggiungerà uno zero al compenso agli autori, passando dal 4% o 6% al 40% o 60%, e non potrà più accaparrarsi tutti i diritti su un libro SE quei diritti non li eserciterà. Intendo dire che la casa editrice che vuole i diritti di Cavalier Hak per tutte le lingue, dovrà impegnarsi a tradurlo e venderlo in quelle altre lingue, altrimenti sta solo castrando il mio desiderio e la mia possibilità di tradurlo inglese, spagnolo e in qualsiasi altra lingua e venderlo per i fatti miei o tramite altra casa editrice estera. Io non posso tradurlo, loro sì, ma non lo fanno. Capisce come
stiamo messi ora? Analogamente vale per i diritti cinematografici. Se la casa editrice li vuole per sé, allora che scriva la sceneggiatura e la proponga alle case cinematografiche, altrimenti lo faccio io e non me lo si deve vietare. Sulle graphic novel, poi, è un casino, perché in Italia manca la normativa. Giuro! C’è uno straccio di normativa sui fumetti che risale a prima della seconda guerra mondiale e lì siamo rimasti. I contratti con gli editori attuali sono mostruosi, praticamente, e sotto ogni punto di vista, perché tolgono all’autore qualsiasi possibilità di investimento sul proprio libro (leggi: figlio). Se la casa editrice decide di metterle fuori produzione un libro, il libro è morto e amen. Ma stiamo parlando di un figlio. E che dire degli investimenti pubblicitari? Insomma, potrei scrivere un libro su questo tema e non è il caso. Io credo che il self publishing sia una tappa di passaggio verso un nuovo modo di fare editoria, che nulla ha a che vedere con gli editori di oggi. Amazon sta indicando chiaramente la via: l’autore prende il 70% del prezzo sull’eBook e il 60% sul libro cartaceo, mantiene tutti i diritti commerciali sull’opera e la cambia come e quando vuole. Non parliamo poi della trasparenza sui compensi e notifica real-time degli stessi. Con una casa editrice te lo scordi, mentre invece dovrebbero tutte garantire la reportistica che mette Amazon a disposizione degli autori.
Io credo nel fatto che editore e scrittore debbano diventare “soci alla pari” in sostanza. Non è pensabile per me di cedere i diritti di vita e di morte su Cavalier Hak a chicchessia e mai lo farò. La mia offerta è 50 e 50, e vale anche per Mondadori, che significa che tutto ciò che può fare la casa editrice sul mio libro e non fa, diventa automaticamente mio diritto farlo, come le traduzioni, la graphic novel, la sceneggiatura, etc. Quando e solo quando smetteremo di mantenere il mondo dell’editoria, vedrà fiorire questi nuovi illuminati editori, che concepiranno i libri come dei progetti, dove certamente si potrà tornare a parlare di rigore nella scelta dei testi da pubblicare, ma anche di visione, creatività e meticolosità in tutto e che ora si sta perdendo tantissimo. Un esempio di editore che ancora merita, per me, l’appellativo di grande editore è Sellerio (siciliani). La Sellerio stampa persino i libri su una carta particolare, creata appositamente per loro, sa? Ma quando vedo case editrici che sfornano un libro ogni 3 giorni, come fossero pizze (fuori una e dentro un’altra), beh… sono felice di essere l’editore di me stessa. Siamo vicini alla nuova editoria, mi creda, e quel giorno sarò la prima a sognare che Cavalier Hak venga editato da una di quelle case editrici. Quando morirà l’editoria attuale, che davvero è diventata triste, crollerà anche la casta della Distribuzione, ben peggiore di quella.
Negli Stati Uniti d’America, per capirci, l’editore spedisce i libri alle librerie usando qualsiasi distributore, e anche più d’uno contemporaneamente, nel senso che non ha alcun vincolo di sorta con nessuno. In Italia funziona così, secondo lei? Beh, purtroppo no. La distribuzione è praticamente un monopolio in Italia, eccezion fatta per la Sellerio, che usa una distribuzione propria, e pochissime altre case editrici (si contano su una mano). Per il resto si è in regime di semi-monopolio. Capisce quante risorse vengono succhiate a chi davvero crea valore aggiunto nella catena del valore da parte di chi apporta il più basso valore che si possa immaginare? Ed ecco che l’autore finisce per avere il 4% o 6% del prezzo di copertina, per via della distribuzione. Potremmo parlare poi degli agenti letterari e dire tante “belle” cose anche su di loro, ma è meglio che mi fermi qui.

-Come sta Pante? ( è il gatto dell’autrice)
Che bella domanda! Sta bene, grazie. Il mio gattone è una femminuccia di 15 anni (li compie ad Agosto), che amo come una figlia, davvero. Nel romanzo ho chiamato “Pante” il Re dei Felini, ma in realtà Pante è la colomba di Hak, che nel libro si chiama Giada.
Gli animali sono tre spanne superiori a noi umani, a cominciare dalla capacità di amare. Io sono per la presenza degli animali nei luoghi di lavoro, la sistemazione di canili e gattili al fine di renderli luoghi il più possibile caldi e amorevoli, e per l’assunzione di dipendenti pubblici nei gattili e canili. Sono per l’iscrizione nello stato di famiglia degli animali, per il libero accesso degli animali in qualsiasi luogo, per l’abolizione dell’uso degli animali nei circhi e negli zoo. Sono per la creazione di ambulatori veterinari pubblici, cliniche veterinarie pubbliche (la mutua animalesca, insomma) e la crescita dei bambini con gli animali. Gandhi diceva bene: “La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali. “ 

-Invece come sta Cavalier Hak?
Cavalier Hak è nel bardo e sta bene, grazie. Aspetta di reincarnarsi. Da qualche tempo sto studiando lo sterminio delle civiltà Incas e Azteca da parte degli Spagnoli e l’età dell’oro della pirateria. Temo che rivedremo Hak come pirata.

-Chi è Hak? Forse sei tu?
Certamente. Come sono Mercuria, Settimo, Veronico, Ortensio e Serio. Sono Pante, Krho, la reginetta Vicky e Pante. Sono Marlem, Alexandra e Valerie, come sono il banditore e il giullare, il camaleonte grigio e la manticora. Sono tutti i personaggi del mio romanzo eccetto Lucas e le rane lecchine. Sono anche Innocente? Certamente sì, una parte di me lo è, perché duemila anni di soprusi
subiti dalla Chiesa Cattolica sono entrati nel sangue di tutti noi, che ci piaccia o no. Pirandello aveva capito da tempo che noi siamo “uno, nessuno e centomila”, ma la psicologia non ha capito Pirandello. Ancora tanti psicologi parlano di un inconscio fatto da un Io governo e tante sub-personalità da comandare, ma io le assicuro che non è così che funziona il nostro inconscio. Siamo uno, nessuno e centomila.

-Non mi dire che ti senti più vicina alla strega Mercuria? (Sorrido)
Dentro di me c’è anche una strega simpatica e saggia come Mercuria. Quella forza e irriverente saggezza impersonificata da Mercuria viene in realtà da mia madre, ma ora fa parte di me a tutti gli effetti e ne sono fiera.

-Quanto c’è di attuale nella tua storia fantasy?
Chi legge il libro scoprirà che è un fantasy incredibilmente attuale. Si scopre che tantissime cose che stiamo vivendo oggi sono nate nel Medioevo e ce le portiamo dietro, una finanziaria dopo l’altra e un governo dopo l’altro. Possiamo anche andare su Marte, ma resta il fatto che siamo rimati incagliati in retaggi mentali mostruosi, dei quali dobbiamo liberarci il prima possibile se vogliamo riprendere la nostra evoluzione umana. Un brevissimo elenco delle metafore presenti in Cavalier Hak: gli straordinari gratuiti (le corvée), il licenziamento senza giusta causa (incastellamento), la corruzione, le caste e i privilegi, le ingiustizie sociali, la disparità uomo-donna, la gogna (linciaggio oggi nei social), la distruzione dell’ambiente, gli organi sovranazionali (prima religioso, oggi finanziario, ma è uguale il concetto), l’evasione fiscale e mille, mille altre cose davvero. Troverà
tutto in Cavalier Hak, e capirà che tutto e nato nel periodo di passaggio dall’Alto al Basso Medioevo e nel Rinascimento. Da allora non ce ne siamo più liberati. Il mio è anche un libro fortemente politico, è evidente, di condanna della società attuale, ma ogni tema lo tratto con la stessa dolcezza e leggerezza con la quale Roberto Benigni ha trattato il tema dei campi di concentramento tedeschi.

-Nella nostra società qual è il male?
Per me è sempre lo stesso: ragionare in termini religiosi, o meglio, ragionare come fanno le tre grandi religioni monoteistiche (cattolica, ebrea e musulmana).
Sono ancora e sempre le religioni che creano guerre, odi, separazioni e soprusi d’ogni tipo nel mondo, ora come sempre. L’epoca storica che ho trattato in Cavalier Hak (dal 1000 alla fine del 1400) vede la religione al centro di tutto. Ora sto studiando dal 1500 a inizio del 1700 e scopro che anche questi due secoli sono stati segnati dalle guerre di religione, fra cattolici e protestanti, nello specifico. E anche oggi è così: i principi religiosi aizzano gli uni contro gli altri su qualsiasi tema. Lei pensa davvero che la donna possa raggiungere la vera parità con gli uomini fino a che esisteranno religioni come quella cattolica, ebrea e musulmana? Pensa che esisterà mai la vera parità di diritti per gli omosessuali in una società dove il Papa di ritorno da un viaggio dichiara ai giornalisti di tutto il mondo: “Se avete un figlio omosessuale portatelo dallo psichiatra”? O pensiamo che si possa sconfiggere la mafia senza che il Papa abbia il coraggio di presentare alla magistratura l’elenco dei conti correnti sporchi nascosti allo IOR? Pensiamo che si possa creare il bene in una società dove ancora si discute se dare la comunione ai divorziati, tutela della famiglia tradizionale e divieto di parlare a scuola delle coppie omosessuali? Ma se lei segue, come ho fatto io, un corso di Kabbalah in internet (in spagnolo), tenuto da un “estremista ebreo” – così l’ho definito io – ascolterà cose altrettanto raccapriccianti sulle donne, sa? La donna, secondo certi “maestri kabbalisti”, non ha nemmeno il diritto di rivolgersi direttamente a Dio in prima persona, ma solo per interposta persona, cioè è un uomo che deve parlare a Dio per conto suo. Ecco, non parliamo poi degli estremisti islamici, no? Ma ora ci sono anche i nuovi estremisti cristiani, lo sapeva? Sono ricchissimi, più di quanto si possa immaginare, stanno negli Stati Uniti e cooperano per certi versi con gli estremisti ortodossi russi. Non so se ha seguito il caso del Russiagate che ha coinvolto la Lega e Salvini/Savoini, ma in quel servizio di Report si mostra chiaramente che sta succedendo qualcosa di inquietante e pericoloso tra le fila dei nuovi estremisti cristiani. Un servizio di Atlantide ha approfondito mesi dopo la cosa. Voglio dire: non so lei, ma io sono stufa marcia di questi crociati di tutti i tipi, perché non mi sembra che seminino pace, ma solo guerre orribili, in un continuo tutti contro tutti. In America gli estremisti cristiani hanno già ottenuto in due Stati la condanna per omicidio per le donne che abortiscono, anche se incinta a causa di uno stupro, sa? Altri 2 Stati stanno discutendo quella legge. Ecco, se negli Stati Uniti sta accadendo questo, come anche la carneficina di neri ad opera delle forze dell’ordine, direi che abbiamo ben poco da fare le pulci ai russi e ai cinesi. Stiamo prendendo una direzione veramente orribile.

-Qual è il tuo sogno? Cosa c’è scritto nella pergamena del tuo futuro?
Se leggi Cavalier Hak, scoprirai nel capito 11 del Libro Secondo che c’è una scritta sul pavimento della stanza della strega Mercuria. Per l’esattezza c’è incisa una piramide, alla base della quale vi sono scritte le seguenti parole: Volontà, Immaginazione, Conoscenza, Segreto. Al vertice della piramide c’è scritta la parola “Potere”. Per rappresentare al meglio Mercuria nelle ambientazioni e nei rituali ho studiato approfonditamente la religione Wicca. Ebbene, quelle quattro parole alla base della piramide sono le parole d’ordine per la realizzazione di qualsiasi desiderio. Volontà= Desiderio, Immaginazione=Concentrazione profonda ed esclusiva sul desiderio, Conoscenza=Sacrificio, studio e lavoro per realizzarlo. E, infine, Segreto. Se vuoi il POTERE di realizzare il tuo sogno non dimenticare di tenerlo SEGRETO a tutti.

-Concludi tu.... 
Concludo con un augurio a tutti: di salute e ritorno a una vita piena e senza più pandemie in giro, il prima possibile. Auguro a tutti di cambiare davvero dentro, soprattutto ai potenti e ai governanti, che ad oggi mostrano solo di esser peggiorati, bruciando l’occasione d’oro che il coronavirus aveva dato loro.
Auguro salute, amore e felicità a tutti. Grazie di cuore per l’intervista.

Il mio sito: www.hagarlane.com
Store Amazon: https://www.amazon.it/dp/B07YLX6S4H/

Commenti

  1. Grazie, Massimo. Bellissime domande. Credo nell'importanza per un autore di farsi conoscere dai lettori non solo attraverso le proprie opere ma anche in modo chiaro ed esplicito, rispondendo a domande come quelle che mi hai fatto tu, sulle quali ci si può girare intorno, oppure scegliere di togliere i veli ed esporsi, dicendo chiaramente come la si pensa.

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