"...dedicato alle menti che vogliono
pensare, ai cuori che vogliono battere, ai coraggiosi e ai folli."
-Ciao Anna,
tra le tue esperienze di autrice puoi vantare di aver scritto racconti, poesie,
romanzi, fiabe, ecc. Quale di questi è più impegnativo, stimolante, difficile,
da scrivere?
Onestamente non saprei, nel senso che non trovo più o meno difficoltà o stimoli tra un tipo di testo e l’altro. Devo essere predisposta in modo positivo verso quel progetto o, più semplicemente, verso quella “pagina” e lasciarmi andare; il resto viene da sé. Non scrivo mai se non ho la giusta ispirazione. Ecco, posso però dirti che, a proposito di difficoltà, ci sono state un paio cose che ho trovato un po’ ostiche proprio quando, anni e anni fa, per un periodo ho scritto anche per lavoro: il doverlo fare forzatamente sebbene non ne avessi voglia o non mi interessava l’argomento; e il fatto di dover stare a delle regole precise, vuoi il numero di battute o il taglio da usare, come fossi dentro a una gabbia. Decisamente non fa per me.
Onestamente non saprei, nel senso che non trovo più o meno difficoltà o stimoli tra un tipo di testo e l’altro. Devo essere predisposta in modo positivo verso quel progetto o, più semplicemente, verso quella “pagina” e lasciarmi andare; il resto viene da sé. Non scrivo mai se non ho la giusta ispirazione. Ecco, posso però dirti che, a proposito di difficoltà, ci sono state un paio cose che ho trovato un po’ ostiche proprio quando, anni e anni fa, per un periodo ho scritto anche per lavoro: il doverlo fare forzatamente sebbene non ne avessi voglia o non mi interessava l’argomento; e il fatto di dover stare a delle regole precise, vuoi il numero di battute o il taglio da usare, come fossi dentro a una gabbia. Decisamente non fa per me.
-Ho letto
che scrivi da prima di “saper scrivere”. Ci sono fasi di stanchezza? Hai mai
passato più di un mese
senza scrivere qualcosa?
Ah ah ah ah! Sì, vero, l’ho detto e in un certo senso è proprio così e… sì, certo, ci sono fasi di stanchezza. Come accennavo poco fa, io scrivo se mi va e mi sento di farlo, se ho qualcosa da dire, da esprimere o da tirar fuori, anche per esigenza personale senza dover pubblicare nulla, non importa. Però non scrivo mai tanto per farlo. Dev'esserci uno stato d’animo di un certo tipo, devo essere coinvolta. Quindi, possono capitare dei periodi molto produttivi, così come altri in cui magari non metti “su carta” neppure una parola. Ma non ne ho mai fatto un problema, sinceramente. Più di un mese senza scrivere qualcosa? Mah, forse. Non tengo i conti di solito, ho un pessimo rapporto con la matematica! LOL!
Ah ah ah ah! Sì, vero, l’ho detto e in un certo senso è proprio così e… sì, certo, ci sono fasi di stanchezza. Come accennavo poco fa, io scrivo se mi va e mi sento di farlo, se ho qualcosa da dire, da esprimere o da tirar fuori, anche per esigenza personale senza dover pubblicare nulla, non importa. Però non scrivo mai tanto per farlo. Dev'esserci uno stato d’animo di un certo tipo, devo essere coinvolta. Quindi, possono capitare dei periodi molto produttivi, così come altri in cui magari non metti “su carta” neppure una parola. Ma non ne ho mai fatto un problema, sinceramente. Più di un mese senza scrivere qualcosa? Mah, forse. Non tengo i conti di solito, ho un pessimo rapporto con la matematica! LOL!
-Scrivere
crea dipendenza?
Credo sia una cosa soggettiva. Personalmente direi di no, ma non posso escludere che a qualcun altro crei questo stato. Di sicuro, più scrivi e più sei allenato a farlo proprio a livello mentale, quello sì. E, forse, in questo senso, si può dire che potresti essere più propenso a non perdere l’abitudine, se così possiamo chiamarla, di scrivere più spesso.
Credo sia una cosa soggettiva. Personalmente direi di no, ma non posso escludere che a qualcun altro crei questo stato. Di sicuro, più scrivi e più sei allenato a farlo proprio a livello mentale, quello sì. E, forse, in questo senso, si può dire che potresti essere più propenso a non perdere l’abitudine, se così possiamo chiamarla, di scrivere più spesso.
-Sei alla
tua prima pubblicazione in self? Torneresti indietro? Non ti senti
“penalizzata” a non avere un nome di
una Casa editrice alle spalle?
No, non tornerei indietro e non mi sento assolutamente penalizzata. La decisione di intraprendere la strada del self l’ho presa senza esitare, sebbene fossi consapevole del fatto che (volendo fare le cose nell'unico modo che ritengo giusto, cioè bene), avrebbe comportato un grande investimento in termini sia di lavoro e impegno, sia dal punto di vista economico, per certi aspetti. Decisione che, almeno per il momento, intendo ripetere con i miei progetti futuri. Mi piace la totale libertà. Inoltre, in passato, ho avuto esperienze non positive con alcune CE e conosco amici scrittori che, a tutt'oggi, mi riportano notizie non proprio entusiasmanti da quel fronte, anzi, nonostante si parli anche di nomi importanti. Intendiamoci, conosco anche chi con la propria CE si trova più che bene, non voglio assolutamente far di tutta un’erba un fascio, per carità, e sicuramente esisteranno realtà valide e positive. Semplicemente, quando ho iniziato il progetto di “Incontrando Laura” ho preferito la via di KDP. Tutto qui.
No, non tornerei indietro e non mi sento assolutamente penalizzata. La decisione di intraprendere la strada del self l’ho presa senza esitare, sebbene fossi consapevole del fatto che (volendo fare le cose nell'unico modo che ritengo giusto, cioè bene), avrebbe comportato un grande investimento in termini sia di lavoro e impegno, sia dal punto di vista economico, per certi aspetti. Decisione che, almeno per il momento, intendo ripetere con i miei progetti futuri. Mi piace la totale libertà. Inoltre, in passato, ho avuto esperienze non positive con alcune CE e conosco amici scrittori che, a tutt'oggi, mi riportano notizie non proprio entusiasmanti da quel fronte, anzi, nonostante si parli anche di nomi importanti. Intendiamoci, conosco anche chi con la propria CE si trova più che bene, non voglio assolutamente far di tutta un’erba un fascio, per carità, e sicuramente esisteranno realtà valide e positive. Semplicemente, quando ho iniziato il progetto di “Incontrando Laura” ho preferito la via di KDP. Tutto qui.
-“Incontrando
Laura” a chi è dedicato?
“Incontrando Laura” è un romanzo dedicato “alle menti che vogliono pensare, ai cuori che vogliono battere, ai coraggiosi e ai folli”, per citare proprio le parole che si trovano al suo interno. “Incontrando Laura” è anche - ma non solo - “un romanzo liberamente e in parte ispirato alla vita di...” (e qui cito il suo sottotitolo), dove Laura, musa del protagonista, è prima di tutto un soggetto inventato, frutto della mia fantasia, e rappresenta un determinato tipo di persona; inoltre per scrivere della “mia Laura” mi sono parzialmente ispirata alla vita di una famosa attrice, regista e scrittrice statunitense, Laura Prepon. Ed è proprio per rendere, in un certo senso, anche omaggio a lei e a tutte le donne come lei che ho voluto mantenere il nome “Laura” per questo mio personaggio.
“Incontrando Laura” è un romanzo dedicato “alle menti che vogliono pensare, ai cuori che vogliono battere, ai coraggiosi e ai folli”, per citare proprio le parole che si trovano al suo interno. “Incontrando Laura” è anche - ma non solo - “un romanzo liberamente e in parte ispirato alla vita di...” (e qui cito il suo sottotitolo), dove Laura, musa del protagonista, è prima di tutto un soggetto inventato, frutto della mia fantasia, e rappresenta un determinato tipo di persona; inoltre per scrivere della “mia Laura” mi sono parzialmente ispirata alla vita di una famosa attrice, regista e scrittrice statunitense, Laura Prepon. Ed è proprio per rendere, in un certo senso, anche omaggio a lei e a tutte le donne come lei che ho voluto mantenere il nome “Laura” per questo mio personaggio.
-Quanto
coraggio dimostra il protagonista nel suo viaggio?
Sicuramente non poco, a mio avviso. AJ, questo il suo soprannome con cui viene chiamato per tutto il libro, decide di affrontare le sue paure più grandi, le sue insicurezze più profonde, e partire per questo viaggio dal finale assolutamente ignoto, semplicemente (o, forse, meglio scrivere “semplicemente”) perché vuole inseguire a tutti costi un sogno, il suo sogno. E se non è coraggio anche questo…
Sicuramente non poco, a mio avviso. AJ, questo il suo soprannome con cui viene chiamato per tutto il libro, decide di affrontare le sue paure più grandi, le sue insicurezze più profonde, e partire per questo viaggio dal finale assolutamente ignoto, semplicemente (o, forse, meglio scrivere “semplicemente”) perché vuole inseguire a tutti costi un sogno, il suo sogno. E se non è coraggio anche questo…
-Hai tante
recensioni positive, c’è qualcuna che ti ha soddisfatto di più?
Inutile dire che tutte le recensioni positive fanno sempre piacere. Forse quelle che mi hanno reso finora più contenta sono quelle in cui le persone hanno parlato del fatto che le ho fatte viaggiare, quelle in cui mi si attribuiva un “non genere” letterario e poi… beh, ovvio, quelle ricevute negli altri paesi come Stati Uniti, Canada, UK, India… per “Meeting Laura” l’edizione inglese del romanzo. Riuscire ad avere quelle “maledette” 5 stellette negli Amazon store internazionali e, ancor di più, leggere recensioni addirittura entusiaste provenienti da quei lettori, è davvero una bella soddisfazione.
Inutile dire che tutte le recensioni positive fanno sempre piacere. Forse quelle che mi hanno reso finora più contenta sono quelle in cui le persone hanno parlato del fatto che le ho fatte viaggiare, quelle in cui mi si attribuiva un “non genere” letterario e poi… beh, ovvio, quelle ricevute negli altri paesi come Stati Uniti, Canada, UK, India… per “Meeting Laura” l’edizione inglese del romanzo. Riuscire ad avere quelle “maledette” 5 stellette negli Amazon store internazionali e, ancor di più, leggere recensioni addirittura entusiaste provenienti da quei lettori, è davvero una bella soddisfazione.
-Domanda
venale: come vanno le vendite su Amazon?
Non mi lamento assolutamente. So bene che, anche se scrivo da tanti anni e ho un mio buon seguito in Italia, entrare in certi mercati con la prima auto-pubblicazione non è cosa facile, tutt'altro, specie se si pensa all'America o all'Inghilterra dove i nuovi titoli sono migliaia e migliaia ogni mese. Però ho riscontrato e sto riscontrando interesse e pareri positivi in questi primi mesi dall'uscita e gli ordini ci sono. Non diventerò di certo ricca, se è questo che mi chiedi, ma sono abbastanza soddisfatta… (ovvio, per il momento, dico, eh? LOL!)
Non mi lamento assolutamente. So bene che, anche se scrivo da tanti anni e ho un mio buon seguito in Italia, entrare in certi mercati con la prima auto-pubblicazione non è cosa facile, tutt'altro, specie se si pensa all'America o all'Inghilterra dove i nuovi titoli sono migliaia e migliaia ogni mese. Però ho riscontrato e sto riscontrando interesse e pareri positivi in questi primi mesi dall'uscita e gli ordini ci sono. Non diventerò di certo ricca, se è questo che mi chiedi, ma sono abbastanza soddisfatta… (ovvio, per il momento, dico, eh? LOL!)
-Consigli
per chi si appresta a pubblicare la sua prima opera?
A chi si appresta a pubblicare la sua prima opera in self, consiglio di prepararsi a tanto lavoro per la fase di promozione (che, a mio avviso, dovrebbe iniziare prima della data di uscita del libro) e di non farsi abbattere né da questo né dalle recensioni negative che riceverà (perché, fidatevi, anche se avete scritto un capolavoro, ne riceverete). Createvi un’immagine che calzi onestamente a voi stessi come autori, e pubblicizzate anche quella, se non prima quella. Organizzatevi sui social, create una rete, siate costanti e coerenti. Proponetevi nel giusto modo e armatevi di tanto impegno e tanta pazienza.
A chi si appresta a pubblicare la sua prima opera in self, consiglio di prepararsi a tanto lavoro per la fase di promozione (che, a mio avviso, dovrebbe iniziare prima della data di uscita del libro) e di non farsi abbattere né da questo né dalle recensioni negative che riceverà (perché, fidatevi, anche se avete scritto un capolavoro, ne riceverete). Createvi un’immagine che calzi onestamente a voi stessi come autori, e pubblicizzate anche quella, se non prima quella. Organizzatevi sui social, create una rete, siate costanti e coerenti. Proponetevi nel giusto modo e armatevi di tanto impegno e tanta pazienza.
I prossimi lavori (yes, piccola anteprima per te e i tuoi lettori, saranno due) sono già “in cantiere”. Non ho fretta, ma sono già iniziati e suppongo vedranno la luce nel 2021, forse uno prima, ma è ancora tutto da vedere. Posso anticipare che si tratterà del sequel di “Incontrando Laura” e di un progetto laterale, completamente differente, e che entrambi usciranno anche in edizione inglese, grazie al lavoro della mia fantastica traduttrice Starleen K. Meyer che, tra l’altro, cura anche la traduzione di buona parte del mio sito www.annina19.com blog in cui condivido la mia scrittura creativa, accompagnata da immagini.
-Domanda
aperta… (scrivi ciò che vuoi):
Per concludere vorrei permettermi di dare un consiglio personale - e senza pretesa alcuna, intendiamoci - ai giovani autori. Lasciatevi andare; usate sempre cuore, animo e cervello, scrivete di getto, di pancia, e siate sempre onesti con voi stessi e con i vostri lettori. Ricercate più che giustamente la “perfezione”, ma che sia una “perfezione” che vi appartenga. Non lasciate che la vostra creatività e la vostra forma di espressione vengano ingabbiate, da niente e nessuno, per nessun motivo. Circondatevi solo di persone di cui vi fidate e che davvero possano capirvi, incoraggiarvi e aiutarvi in modo competente, se necessario. Non ragionate mai coi numeri, non componete pensando a cosa vorrebbero leggere i più, siate liberi e permettete che le vostre parole siano in grado di trasmettere qualcosa di vero e lasciare così un segno.
Per concludere vorrei permettermi di dare un consiglio personale - e senza pretesa alcuna, intendiamoci - ai giovani autori. Lasciatevi andare; usate sempre cuore, animo e cervello, scrivete di getto, di pancia, e siate sempre onesti con voi stessi e con i vostri lettori. Ricercate più che giustamente la “perfezione”, ma che sia una “perfezione” che vi appartenga. Non lasciate che la vostra creatività e la vostra forma di espressione vengano ingabbiate, da niente e nessuno, per nessun motivo. Circondatevi solo di persone di cui vi fidate e che davvero possano capirvi, incoraggiarvi e aiutarvi in modo competente, se necessario. Non ragionate mai coi numeri, non componete pensando a cosa vorrebbero leggere i più, siate liberi e permettete che le vostre parole siano in grado di trasmettere qualcosa di vero e lasciare così un segno.
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