Quanti segreti può nascondere una pietra?
Credo sia capitato a tutti camminare sul greto di un torrente, oppure in riva al mare e raccogliere qualche pietra da conservare o da lanciare nell'acqua. Il protagonista di oggi, ispirato anche da una natura rigogliosa e dal gorgoglio di un fiume meraviglioso ha forse trovato così in questi gesti, in queste pietre, l'ispirazione che ha dato linfa alla sua passione.
Simone Chialchia, camminando sulle rive del fiume Natisone in Friuli, ha trovato la sua “ pietra filosofale” e oggi la presenta a noi, con il suo protagonista James Biancospino, nel romanzo “ La saga delle pietre magiche” .
Simone Chialchia, camminando sulle rive del fiume Natisone in Friuli, ha trovato la sua “ pietra filosofale” e oggi la presenta a noi, con il suo protagonista James Biancospino, nel romanzo “ La saga delle pietre magiche” .
-Chi è davvero James Biancospino? Quanto assomiglia a Simone Chialchia?
Bella domanda! Sinceramente non saprei risponderti con esaustività in questo momento. James è nato per caso in un pomeriggio d’inverno, concepito come un’idea, un sogno, nulla più. Col tempo ha iniziato a nutrirsi dei miei pensieri, paure ed emozioni più profonde fino a quando non ha deciso che era arrivato il momento di uscire, di mostrarsi al mondo. Non posso negare che qualche somiglianza con me ci sia, vedi la passione per il metal, la timidezza e la goffaggine. Ho sempre affermato che la saga non racchiude la mia autobiografia, celata fra le pagine, e continuo a ripetermelo. Eppure, a distanza di anni, mi rendo conto che entrambi abbiamo vissuto in prima persona cambiamenti importanti che ci segneranno per il resto delle nostre esistenze. Penso che, alla fine, James sia un amico, una di quelle persone con cui ti puoi confidare e raffrontare senza timore. Un amico con cui crescere insieme. Non posso sapere che ci riserverà il futuro, ma per il momento, mi godo il cammino assieme a lui.
Bella domanda! Sinceramente non saprei risponderti con esaustività in questo momento. James è nato per caso in un pomeriggio d’inverno, concepito come un’idea, un sogno, nulla più. Col tempo ha iniziato a nutrirsi dei miei pensieri, paure ed emozioni più profonde fino a quando non ha deciso che era arrivato il momento di uscire, di mostrarsi al mondo. Non posso negare che qualche somiglianza con me ci sia, vedi la passione per il metal, la timidezza e la goffaggine. Ho sempre affermato che la saga non racchiude la mia autobiografia, celata fra le pagine, e continuo a ripetermelo. Eppure, a distanza di anni, mi rendo conto che entrambi abbiamo vissuto in prima persona cambiamenti importanti che ci segneranno per il resto delle nostre esistenze. Penso che, alla fine, James sia un amico, una di quelle persone con cui ti puoi confidare e raffrontare senza timore. Un amico con cui crescere insieme. Non posso sapere che ci riserverà il futuro, ma per il momento, mi godo il cammino assieme a lui.
-Cosa c’è di bello sulle rive del fiume Natisone?
Fermarsi ad ascoltare il rumore dell’acqua, perdersi nei suoi gorgoglii e rimanere ipnotizzati dai mulinelli che si creano o dai rami trasportati dalla corrente è un antistress fenomenale. Mi capita spesso di girovagare sulle rive del Natisone durante tutti i periodi dell’anno, vuoi per sguinzagliare un po’ il cane, vuoi per prendermi una pausa dal tran- tran quotidiano. Non so spiegartelo bene, ma in questo contesto naturale si mescolano perfettamente una serie di elementi che mi fanno pensare, riflettere e guardare il mondo in maniera diversa, forse migliore. Un luogo dedicato alla meditazione, alla rigenerazione e alla pace dei sensi. Un luogo magico.
Fermarsi ad ascoltare il rumore dell’acqua, perdersi nei suoi gorgoglii e rimanere ipnotizzati dai mulinelli che si creano o dai rami trasportati dalla corrente è un antistress fenomenale. Mi capita spesso di girovagare sulle rive del Natisone durante tutti i periodi dell’anno, vuoi per sguinzagliare un po’ il cane, vuoi per prendermi una pausa dal tran- tran quotidiano. Non so spiegartelo bene, ma in questo contesto naturale si mescolano perfettamente una serie di elementi che mi fanno pensare, riflettere e guardare il mondo in maniera diversa, forse migliore. Un luogo dedicato alla meditazione, alla rigenerazione e alla pace dei sensi. Un luogo magico.
-Quando è nata la passione per la scrittura?
Direi che la scintilla è scattata col tempo. All’inizio, quando ho buttato giù i primi capitoli, non ero del tutto convinto di quel che stavo facendo, come frenato da una resistenza cui non riuscivo identificare con nitidezza. Poi, con l’aumentare delle pagine, mi sono reso conto che quando scrivevo mi sentivo meglio, più rilassato, più leggero, più vivo. Sono ormai passati quasi cinque anni da quando ho cominciato e scrivere è diventata una sorta di dipendenza. A seconda dei turni lavorativi mi ritrovo a scrivere a notte fonda, con le prime luci dell’alba o in qualsiasi altro momento della giornata. Se per cause di forza maggiore non arrivo ad ottenere la mia dose giornaliera, ne risento come fosse una crisi d’astinenza.
Direi che la scintilla è scattata col tempo. All’inizio, quando ho buttato giù i primi capitoli, non ero del tutto convinto di quel che stavo facendo, come frenato da una resistenza cui non riuscivo identificare con nitidezza. Poi, con l’aumentare delle pagine, mi sono reso conto che quando scrivevo mi sentivo meglio, più rilassato, più leggero, più vivo. Sono ormai passati quasi cinque anni da quando ho cominciato e scrivere è diventata una sorta di dipendenza. A seconda dei turni lavorativi mi ritrovo a scrivere a notte fonda, con le prime luci dell’alba o in qualsiasi altro momento della giornata. Se per cause di forza maggiore non arrivo ad ottenere la mia dose giornaliera, ne risento come fosse una crisi d’astinenza.
-A chi sono rivolti principalmente i tuoi libri?
Mi piace pensare che il target a cui mi rivolgo non sia ben etichettato. I miei libri sono catalogati sotto fantasy per young adult perché è presente l’elemento fantastico e perché forse io stesso ricado in quella categoria di lettore. Tuttavia, ho avuto piacevoli riscontri da persone di ogni genere d’età, anche lettori che solitamente snobbano il genere. Questo perché ci sono diverse prospettive di lettura nei miei romanzi, che cambiano a seconda dell’interlocutore, giovane o adulto che sia.
Mi piace pensare che il target a cui mi rivolgo non sia ben etichettato. I miei libri sono catalogati sotto fantasy per young adult perché è presente l’elemento fantastico e perché forse io stesso ricado in quella categoria di lettore. Tuttavia, ho avuto piacevoli riscontri da persone di ogni genere d’età, anche lettori che solitamente snobbano il genere. Questo perché ci sono diverse prospettive di lettura nei miei romanzi, che cambiano a seconda dell’interlocutore, giovane o adulto che sia.
-Da cosa nasce questa ispirazione attraverso le pietre?
Qui ritorniamo al fiume. Se ti fermi ad osservare con attenzione scoprirai che ci sono diversi tipi di pietre, non solo in termini dimensionali e cromatici, ma anche di vissuto. Ogni sasso ha la sua storia, il suo percorso, il suo destino. C’è quello che raccogli e lo lanci, quello che cerci di far saltare sull'acqua, quello che ti infili in tasca e porti a casa. Ed è un po’ come se ognuno di questi avesse un’anima, un potere che ti spinge a fare un’azione piuttosto che un’altra. L’ho trovata un’idea molto suggestiva per rendere, assieme alle rune, il contesto magico più credibile e vicino al lettore.
Qui ritorniamo al fiume. Se ti fermi ad osservare con attenzione scoprirai che ci sono diversi tipi di pietre, non solo in termini dimensionali e cromatici, ma anche di vissuto. Ogni sasso ha la sua storia, il suo percorso, il suo destino. C’è quello che raccogli e lo lanci, quello che cerci di far saltare sull'acqua, quello che ti infili in tasca e porti a casa. Ed è un po’ come se ognuno di questi avesse un’anima, un potere che ti spinge a fare un’azione piuttosto che un’altra. L’ho trovata un’idea molto suggestiva per rendere, assieme alle rune, il contesto magico più credibile e vicino al lettore.
-“Le sette pietre magiche” e “ I giorni dell’ardesia” si concluderà la trilogia?
In questo momento sto per concludere il quarto libro, la fine, forse. Il terzo, il cui titolo è ancora in fase di elaborazione, lo sto rileggendo. In principio l’intera saga doveva essere racchiusa in un unico tomo. Sapevo dove iniziare e come finire ma, considerando che sono un esordiente e la mole di pagine che ne sarebbe uscita fuori, abbiamo optato assieme all'editore per spezzettare l’avventura in più parti, tranciandola come fa un macellaio con un pezzo di carne.
In questo momento sto per concludere il quarto libro, la fine, forse. Il terzo, il cui titolo è ancora in fase di elaborazione, lo sto rileggendo. In principio l’intera saga doveva essere racchiusa in un unico tomo. Sapevo dove iniziare e come finire ma, considerando che sono un esordiente e la mole di pagine che ne sarebbe uscita fuori, abbiamo optato assieme all'editore per spezzettare l’avventura in più parti, tranciandola come fa un macellaio con un pezzo di carne.
-I due lavori sono auto conclusivi? Hanno protagonisti in comune?
Ogni libro ha la sua storia che giunge a compimento. Ovviamente il cerchio si chiuderà e la visione d’insieme sarà completa quando la saga terminerà. Ci sono personaggi che restano, altri che se ne vanno, altri ancora che ritornano, un po’ come accade a noi nella vita di ogni giorno. James è il fulcro attorno al quale si sviluppa l’intera trama.
Ogni libro ha la sua storia che giunge a compimento. Ovviamente il cerchio si chiuderà e la visione d’insieme sarà completa quando la saga terminerà. Ci sono personaggi che restano, altri che se ne vanno, altri ancora che ritornano, un po’ come accade a noi nella vita di ogni giorno. James è il fulcro attorno al quale si sviluppa l’intera trama.
-Da cosa è scaturita la scelta di pubblicare con una Casa editrice “tradizionale”?
Scegliere se pubblicare in self Publishing o con editore non è stata una scelta scontata. Partiamo col presupposto che sono una persona testarda e che se può, cerca di fare tutto in autonomia. Avere il controllo totale della situazione mi permette anche di caricarmi sulle spalle le colpe di eventuali errori ed insuccessi. Considerando però il panorama nazionale in cui giace l’editoria italiana, ho capito fin da subito che da solo non sarei riuscito a farcela. Ecco perché mi sono affidato ad un circuito tradizionale di pubblicazione. Al di là dei pro e dei contro che qualcuno potrebbe sollevare, posso dire che cooperare, alla fine, è molto costruttivo.
Scegliere se pubblicare in self Publishing o con editore non è stata una scelta scontata. Partiamo col presupposto che sono una persona testarda e che se può, cerca di fare tutto in autonomia. Avere il controllo totale della situazione mi permette anche di caricarmi sulle spalle le colpe di eventuali errori ed insuccessi. Considerando però il panorama nazionale in cui giace l’editoria italiana, ho capito fin da subito che da solo non sarei riuscito a farcela. Ecco perché mi sono affidato ad un circuito tradizionale di pubblicazione. Al di là dei pro e dei contro che qualcuno potrebbe sollevare, posso dire che cooperare, alla fine, è molto costruttivo.
-Domanda venale: come vanno le vendite? Hai “spinto” attraverso pubblicità?
La pecca di stare sotto contratto è, fra le altre cose, di non sapere in tempo reale come vanno le vendite. Sia chiaro, con il mio editore Aporema, ho un ottimo rapporto e basterebbe un colpo di telefono per sciogliere ogni dubbio. L’ultimo report semestrale è stato abbastanza soddisfacente. Non posso dire di essere contento, ma vendere diverse centinaia di copie non è neanche un risultato da snobbare. Sono un esordiente, la casa editrice e piccola e gran parte della promozione la devo portare avanti da solo. Per cui bene, ma non benissimo come faceva una canzone. All'inizio mi sono dovuto attrezzare per allinearmi con i vari competitor, quindi si ho investito per il sito, i social, i materiali promozionali, le fiere, i concorsi, le presentazioni… Adesso che ho imparato come muovermi arrivo a gestire le risorse e le opportunità in modo più proficuo.
La pecca di stare sotto contratto è, fra le altre cose, di non sapere in tempo reale come vanno le vendite. Sia chiaro, con il mio editore Aporema, ho un ottimo rapporto e basterebbe un colpo di telefono per sciogliere ogni dubbio. L’ultimo report semestrale è stato abbastanza soddisfacente. Non posso dire di essere contento, ma vendere diverse centinaia di copie non è neanche un risultato da snobbare. Sono un esordiente, la casa editrice e piccola e gran parte della promozione la devo portare avanti da solo. Per cui bene, ma non benissimo come faceva una canzone. All'inizio mi sono dovuto attrezzare per allinearmi con i vari competitor, quindi si ho investito per il sito, i social, i materiali promozionali, le fiere, i concorsi, le presentazioni… Adesso che ho imparato come muovermi arrivo a gestire le risorse e le opportunità in modo più proficuo.
-Qual è il sogno nel cassetto? Trovare una pietra magica?
Se ti dicessi qual è il mio sogno, sempre legato alla saga delle pietre magiche, molti comincerebbero a ridere. Sono sempre stato un’ottimista, forse un illuso ma spero di continuare ad esserlo. Mi piace sognare, fantasticare, puntare in alto. Se devo essere sincero al momento sto bene così. Tutto quel che arriverà sarà ben accetto, intanto il vero sogno che si è realizzato è stato quello di pubblicare i miei romanzi ed aver ottenuto il riscontro positivo dei lettori.
Se ti dicessi qual è il mio sogno, sempre legato alla saga delle pietre magiche, molti comincerebbero a ridere. Sono sempre stato un’ottimista, forse un illuso ma spero di continuare ad esserlo. Mi piace sognare, fantasticare, puntare in alto. Se devo essere sincero al momento sto bene così. Tutto quel che arriverà sarà ben accetto, intanto il vero sogno che si è realizzato è stato quello di pubblicare i miei romanzi ed aver ottenuto il riscontro positivo dei lettori.
-Concludi tu….
Volevo ringraziarti per questa fantastica opportunità. Non hai idea della serenità con cui ho risposto a questa intervista. Il bello che la scrittura mi ha insegnato è che non sei mai solo tu davanti ad un computer, ma ciò che elabori va poi a creare una serie di legami con tantissime persone, ti mette in contatto con loro e questo è spettacolare, uno stimolo per confrontarti, per migliorarti, per crescere.
Volevo ringraziarti per questa fantastica opportunità. Non hai idea della serenità con cui ho risposto a questa intervista. Il bello che la scrittura mi ha insegnato è che non sei mai solo tu davanti ad un computer, ma ciò che elabori va poi a creare una serie di legami con tantissime persone, ti mette in contatto con loro e questo è spettacolare, uno stimolo per confrontarti, per migliorarti, per crescere.
Grazie davvero di cuore.
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