Scrivere...in punta di piedi.

 

Lisa Menegol è un’autrice che scrivere per amore. Amore per la scrittura, certamente, come tanti di noi appassionati alla carta e alla penna, amore per vedere crescere i nostri  personaggi, i nostri alter ego, amore per ciò che facciamo. Lisa però ha scritto, o meglio ha pubblicato, per amore del marito e per l’amore di suo marito. I suoi manoscritti, appunti, file, erano fermi in qualche cassetto della  scrivanie o se preferite,  dell’animo più profondo, fino a quando Martino, questo il nome del compagno di vita, le ha dato il LA.
Oggi scopriamo “Libertà in punta di piedi”. Un romanzo che vede come protagonista Valerio, o forse dovremmo chiamarla Valery, che insegue il suo sogno: ballare.
Facciamoci raccontare tutto da Lisa Menegol. Buona lettura.

 -La passione per la scrittura l’hai concretizzata solo di recente. Come mai?
È una passione nata quando andavo alle elementari, mi piaceva e piano piano ho iniziato a scrivere storie da bambini. Alle medie ho cominciato a tenere un diario in cui scrivevo quello che la mia testa creava, mi piaceva molto. Ho continuato a scrivere per me finché un giorno mio marito mi disse che era ora che scrivessi un mio romanzo e così ho fatto.

 -Nella tua biografia dici di essere “produttrice e regista dei tuoi sogni”, quanto sei soddisfatta dei tuoi lavori?
Agli inizi scrivevo storie create dalla mia fantasia, dalla mia creatività; anche adesso, solo che ora dopo aver pubblicato il primo romanzo nel 2017, il secondo nel 2018 e adesso che sto lavorando al secondo atto del mio terzo romanzo mi sento più consapevole. Per me scrivere è vita, è creare, è restare sempre aggiornata, perché io oggi ancora studio per poter scrivere un buon romanzo. Ad esempio prendiamo il mio ultimo romanzo “Libertà in punta di piedi”, in questo romanzo tratto un argomento delicato che è la transizione ed è un tema che ho studiato e continuo a studiare. Mi sento una regista perché dirigo i miei personaggi nella mia testa, poi come produttrice creo la storia.

 -Parliamo della casa editrice con la quale lavori, Eracle. Come ti senti trovata? La consiglieresti?
Per quanto riguarda il lavoro di impaginazione editoriale e copertina il lavoro è ottimo. Sì la consiglierei!

-Il tuo ultimo romanzo “Libertà in punta di piedi”. Com'è nato?
Libertà in punta di piedi nasce dall'idea di scrivere una biografia di una “Donna” che ho avuto il piacere di conoscere nel 2017 quando stavo scrivendo L’amore è arte di amare a colori. In quel periodo ero stata invitata a partecipare a un Karaoke di cui non volevo andare perché non mi sono mai piaciuti nonostante non avessi mai partecipato. Partivo ahimè già prevenuta verso una cosa che con il tempo ha iniziato ad appassionarmi perché mi divertiva cantare, anche se sono stonata come una campana. La mia disapprovazione, con il tempo è diventata approvazione verso una cosa semplice chiamata divertimento. Allora iniziai a partecipare ogni tanto andando in quel famoso locale chiamato da Oscar.  È così che mi è venuta l’idea di scrivere il mio ultimo romanzo, guardando questa “Donna” che ovviamente non vi racconterò molto di lei perché non voglio invadere la sua privacy.

-Valerio che diventa Valéry. Valéry che diventa ballerina. Quanto è determinato il tuo personaggio?
Il personaggio è importantissimo perché è una storia di un ragazzo che fa una scelta di vita, diventando ciò che ha sempre desiderato e sentito di appartenere. Io sono sicura che, chi leggerà il romanzo avrà la sensazione di vivere all'interno di questa storia. Qualcuno si sentirà direttamente o indirettamente protagonista e si lascerà trasportare dai sentimenti coinvolgenti della protagonista.

-È più importante la determinazione o la fortuna per raggiungere i propri obiettivi?
Per ottenere qualcosa il primo passo è sempre mostrare di avere l’iniziativa e l’impegno per raggiungere l’obiettivo. È sempre l’impegno il fattore principale che ci condurrà al successo!

 -La tua storia è tratta da qualche episodio che ti ha ispirata oppure è di totale fantasia?
All'inizio l'idea era quella di scrivere una biografia di una donna che avevo conosciuto, di cui aveva realizzato la sua vita diventando una donna. “MtF” Purtroppo poi non me la sono sentita così ho creato Valèry!

-Rispetto ai tuoi lavori precedenti  ti senti “cresciuta” come scrittrice?
Diciamo che dopo aver terminato i primi due romanzi mi sono sentita realizzata. No arrivata!... Perché di strada ne devo fare tanta ancora. Però dopo aver terminato il terzo romanzo ho avuto come un flash e ho capito che dovevo continuare a scrivere che non potevo abbandonare Valéry, il protagonista del mio terzo romanzo, quindi ho deciso che quel libro sarebbe stato il primo di una quadri logia. La mia volontà e la mia creatività è importante al mio lavoro, mi permette di realizzare i miei progetti che più desidero.

-A cosa stai lavorando adesso?
Ho terminato da poco il secondo Atto di Libertà in punta di piedi, che farà parte di una quadri-logia in quattro atti, perché la protagonista Valèry debutterà con il balletto il “Lago dei cigni”.

-Cosa farai “da grande” ?
Da grande voglio fare la scrittrice di romanzi.

-Spazio aperto, scrivi ciò che vuoi, dedicato a chi vuoi...
Dedico a mio marito Martino tutti i miei romanzi. Perché, se non fosse stato per lui che mi ha convinta a scrivere nonostante io non mi sentissi di iniziare perché purtroppo la mia paura era di non essere all'altezza, perché non ho una laurea, ho solo un diploma di terza Media e tanta creatività da regalare che aspetta di essere scritta nero su bianco ed essere letta. Oggi ho capito di aver perso solo del tempo prezioso, che potevo usare per realizzare il mio sogno che era chiuso nel mio cuore.

 


 

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