Un ponte a sei mani...

Un ponte tra l’Italia e il Sud America, un ponte fatto di idee e di poesia. Un ponte che unisce il mondo per un abbraccio ideale e affettuoso  in questo periodo drammatico dove anche la socialità è messa a dura prova. L’idea di questi autori emergenti è brillante: scrivere un libro di poesie a sei mani.
Comporre, scrivere, sognare e poi unire tutto in un contenitore dove amalgamare queste passioni comuni alla ricerca del bello. Il risultato è “Tratti dell’Infinito” una raccolta di poesie eterogenea come sono diverse le culture, le esperienze, dei sei autori per un libro scritto sia in italiano che in spagnolo.
La portavoce di questo interessante progetto è Fabiana Morello, milanese, che ci introduce in questo lavoro che travalica l’Oceano.

-Un connubio Italia –Sud America. Come è nata l’idea?
L’idea è nata come reazione al difficile periodo del Covid in cui abbiamo utilizzato la nostra creatività per affrontare la difficile e lunga quotidianità del lockdown. Crediamo infatti che la poesia con il suo potere immaginifico ci possa dare la forza e la possibilità di superare le avversità.

-Puoi descriverci e presentarci brevemente gli autori?
Siamo sei autori e apparteniamo al gruppo Scrittori Poeti Cittadini del Mondo, che si propone tramite la poesia e la scrittura, di creare un dialogo e un confronto con tutte le culture del mondo.
Gabriele Silva e Mìriam Calderòn, autori ecuadoregni, hanno la passionalità della loro terra d’origine indirizzata verso l’amore ma in accezioni diverse: il primo è un raffinato poeta noto per le sue poesie a tema erotico, la seconda è  invece la fondatrice del gruppo culturale e promotrice del dialogo inter religioso tramite la  fede verso Dio e la sua profonda cattolicità nei suoi componimenti ispirati ai Salmi.
Lisette Fernández, poetessa e scrittrice venezuelana impegnata nel sociale e nella cooperazione internazionale con diversi riconoscimenti in campo letterario, parla nei suoi testi poetici della povertà del Sud America e della sua lotta per i diritti umani.
Fabiana Morello, autrice esordiente, presenta con i suoi haiku e componimenti brevi densi di significato ispirati all’ermetismo, la sua poetica dove la quotidianità e la natura diventano espressione dei sentimenti umani.
Vincenzo e Serena Luppina, autori padre e figlia, esprimono nella loro poetica la loro sicilianità fatta di ricordi di vita vissuta ed emozioni fortemente intimiste.

-Trova tu un aggettivo, un sostantivo che inquadra ciascun collega.

Appartenendo a due culture aventi le medesime radici latine, siamo simili pur avendo ciascuno un vissuto diverso. Non c’è un autore più estroverso, passionale o pessimista dell’altro perché tutti siamo spinti dalla passione per la poesia a esprimere noi stessi e sicuramente, leggendo le nostre poesie, quello che emerge è il nostro sentire nei vari aspetti della vita.
Se si vuole proprio trovare un aggettivo o un sostantivo per definire il nostro stile, possiamo dire che Gabriele è molto catulliano, Mìriam ha una poetica molto religiosa, Lisette è umanitaria e filantropa, Serena è intimista, Vincenzo è il poeta del ricordo, io sono ermetica e paesaggistica.

-Cosa esprime oggi una poesia?
La poesia esprime un momento vissuto che diventa eterno: la poesia focalizza un istante dato da un’emozione o una sensazione che è fissata sulla carta dalla scrittura e rimane fissato per sempre a disposizione della memoria e del ricordo. Proprio per questa sua natura, non si può parlare di un oggi della poesia a differenza della narrativa, ma di un sempre.

-“Tratti dell’Infinito”. Da cosa è nato questo titolo?
Il titolo è stato ideato sul simbolo dell’infinito che è composto da tratti:  esprime, infatti, l’infinità capacità creativa della poesia resa da ognuno di noi poeti.

-La poesia potrà “salvare” il mondo?
“Salvare il mondo” è un’espressione iperbolica! Credo invece che la sensibilità dei poeti possa migliorare il mondo perché mostrano una profonda comprensione della realtà e riescono a cogliere aspetti che non sono colti dalle persone che non hanno questa propensione.

-Che riscontro sta avendo questo lavoro a più mani?
Stiamo riscontrando un crescente interesse e consenso verso questo lavoro corale.

-Avete intenzione di replicare in futuro questa idea?
Un progetto c’è! Ma per ora non vogliamo ancora dire nulla perché è in fase d’ideazione.

-Spazio aperto (scrivi ciò che vuoi, o che volete): 
Leggere e comprendere “Tratti dell’Infinito” non è solo leggere un libro di poesie,  ma significa comprendere e poter cogliere qualcosa di sé in ogni nostra poesia  tramite l’immedesimazione in base al proprio vissuto. La poesia, come la musica, è un linguaggio universale che ha il potere di unire le culture.

 

 

 

 


 

Commenti

  1. Bellissima descrizione del libro. Ringrazio questo cospicuo Blog per dare visibilità alla nostro lavoro poetico.

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    1. Il piacere è mio ! Grazie per l'interessamento e a presto!

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